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E poi niente, è arrivato il Covid.

Eh già

Sembrava la fine del mondo

Ma sono ancora qua

Eh già.

Non c’è che dire, ancora una volta Vasco ha visto lungo, in quel lontano 2011, anno di pubblicazione, probabilmente aveva un binocolo che gli ha consentito di vedere lontano ben nove anni.

Se mi avessero detto che sarei dovuta rimanere a casa per tre mesi, probabilmente non avrei neanche ascoltato. Figuriamoci come avrei reagito se, anche solo nel 2019, avessi ricevuto la notizia che avrei avuto nostalgia della scuola!! Sembra lo scenario di Contagion, uscito per altro anch’esso nel 2011, regia di Steven Soderbergh. Scoppia una pandemia causata da un incrocio di virus tra pipistrello e maiale che colpisce polmoni e sistema nervoso. Le fake news fioccano… Vi dice nulla di nuovo?

Nel bene e nel male, siamo comunque andati avanti. Abbiamo scoperto che abbiamo bisogno di incontrare i nostri compagni di classe più di quanto non vorremmo ammettere, e per fino i professori. La didattica in digitale, in fondo, non è così entusiasmante come credevamo. Specialmente nel primo mese, è stata dura mantenere un buon ritmo studio. Non parliamo del fatto che studiavamo a casa: le distrazioni erano tantissime. Certo, c’era anche qualche lato positivo: i ritmi li dettavamo noi, le ore di fronte al computer erano scandite da pause, i compiti erano battuti sulla tastiera, non scritti mano. Rimaneva comunque un fatto: noi eravamo con la nostra famiglia.

Ora, di norma, il tempo che trascorrevamo con i nostri familiari, si accumulava durante le vacanze. Per tanto, se avevamo una sorella chiacchierona o un fratello che passava il suo tempo il più lontano possibile da casa, noi non lo notavamo, visto che con loro trascorrevamo soltanto la cena e la colazione. Che nostri genitori fossero molto presenti, fossero totalmente assenti o fossero presi dal loro lavoro, non faceva molto la differenza: li vedevamo lo stretto indispensabile. Con la pandemia, abbiamo riscoperto un valore molto importante, che, ahimè, la nostra frenetica società ci ha portato via: la famiglia. Abbiamo scoperto che nostra sorella è chiacchierona perché non le dedichiamo molto tempo. Nostro fratello invece, passa molto tempo con gli amici perché si sente tagliato fuori dal nucleo familiare. Per una volta tanto, i nostri genitori hanno potuto sedersi con noi a pranzo e parlarci. Insomma, come si suol dire, non tutto il male vien per nuocere. Non potevamo frequentare i nostri amici, vero. In compenso, abbiamo scoperto la ricetta perfetta per la pizza o estorto a nostra nonna il segreto delle sue lasagne. Chi lo sa, magari potremmo invitare amici e parenti, per strabiliarli con la torta che abbiamo imparato a cucinare con nostra madre. Per di più, festeggiando il nostro bel voto di matematica che abbiamo preso con l’aiuto di nostro padre.

Qui di seguito, alcune vostre testimonianze su come la quarantena abbia sconvolto i nostri piani, per riderci un po’ su e per augurarci buon anno scolastico. 😊😊

Dovevo andare in Romania, ma poi niente è arrivato il Covid. Studentessa.

Sarei dovuta andare a disputare le nazionali a Lignano, poi sarei andata in campagna per Pasqua come tutti gli anni, e poi niente è arrivato il Covid. Studentessa.

Avrei dovuto fare il mio primo campetto di Pasqua, e poi niente è arrivato il Covid. Studentessa.

Dovevo andare dai miei parenti in Albania, ma poi niente è arrivato il Covid. Studentessa.

Avrei potuto sciare tutta la stagione ed andare a New York quest’estate. E poi niente è arrivato il Covid anche lì. Studentessa

Queste sono le nostre testimonianze, che forse passeranno alla storia, forse si perderanno in quell’orizzonte un po’ lattiginoso che è l’oblio; mi auguro di cuore che quest’anno sia migliore del precedente dal punto di vista sanitario e che ciò che abbiamo vissuto ci insegni a non dar nulla per scontato, nemmeno le cose più ovvie come la famiglia.

Buon anno scolastico a tutti!

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