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INCONTRO CON IL PASSATO E RESPONSABILITÀ FUTURE.

Sono passati 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia e la domanda che ci siamo posti, alla conferenza in Aula Magna del 15 novembre 2018, è: possiamo davvero considerarci salvi dalla ciclicità della storia?

Per riuscire a rispondere a questo importante quesito abbiamo voluto parlare con la signora Piera Montalcini, nipote della celeberrima Rita Levi Montalcini.

Cosa ha significato per lei avere una parente come Rita Levi Montalcini?

Ha avuto delle conseguenze nella sua vita di tutti i giorni ?

Piera: “Rispondo alla prima domanda a livello personale, infatti per me non ci sono stati cambiamenti o impatti, perché erano miei familiari. Dopo che ho incominciato a lavorare con Zia Rita l’ho conosciuta più a fondo. Adesso invece è diventata una responsabilità enorme e sono anche l’unica che sta mandando e ha mandato avanti la ricerca sulla nostra famiglia. Ho inoltre fondato l’associazione “Rita Levi Montalcini” che porta avanti il mio progetto di memoria di mia zia, questa associazione si occupa inoltre di creare una rete di collegamento delle scuole che portano il nome di zia.

Un’altra conseguenza della mia ricerca sulla nostra famiglia è stata quella di dover catalogare tutti i “reperti” raccolti, ma con il passare degli anni mi sono resa conto di quanto questo lavoro sia indispensabile al giorno d’oggi per lasciare un segno indelebile nella memoria delle giovani generazioni.”

Quali sono le sue considerazioni a proposito dello scoppio degli eventi violenti anche a sfondo razziale ?

Piera: “Guarda, non è mai passata la violenza, nel senso che è insita nell’ animo umano, perché l’uomo si può ancora oggi considerare come un animale aggressivo con un istinto di difesa molto sviluppato.”

 Crede anche che ci sia un effetto politico dietro questi attacchi ?

Piera: “Sicuramente c’è un effetto politico perché viene sfruttata l’ignoranza di una persona che non è in grado di ragionare autonomamente. Ciò rappresenta un pericolo perché in questo modo si ha un controllo sulle masse. Quello che bisognerebbe fare sarebbe insegnare fin da bambini a razionalizzare ogni sentimento. E’ importante oggi più che mai ricordare che non si deve permettere a nessuno di sfruttare l’ignoranza e cercare per quanto possibile di informarsi.”

Cosa possono fare i giovani per mantenere il ricordo delle atrocità passate e presenti ?

Piera: “Il ricordo è importante che resti nel senso che devi sapere cosa è accaduto, ma la cosa fondamentale è capire, impegnarsi. Dire “non mi occupo di politica” è una bestialità atroce perché la politica siamo “noi” , bisogna sapere come funziona la democrazia per evitare che ricapiti di nuovo quello che è accaduto durante la seconda guerra mondiale.”

 

A cura di Federica Lipani

Gabriele Troncarelli

Marta Vallerani

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