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Maria Riva, storia di una ragazza che diventò partigiana.

Torino, liceo Cottini, 24 settembre 2021. Una folla di persone applaude di fronte ad una targa posta in giardino dopo aver cantato Bella Ciao. Tre persone sventolano il tricolore. Due donne si asciugano lacrime silenziose che sono sopraggiunte. Chi sono e perché eravamo lì?

Qualche giorno prima ricevo una mail da una mia professoressa: mi invita a partecipare all’intitolazione del giardino del Cottini ad una partigiana. Questa donna, mi spiega, ha conseguito il diploma senza effettuare l’esame di maturità al liceo magistrale Domenico Berti, diventando così la ‘maestrina’ più giovane d’Italia. Questo perché eravamo in guerra. Torino era stata presa d’assalto dai tedeschi nelle strade e in cielo dagli alleati, che bombardavano la città senza sosta.

Maria Riva prestò servizio a Giaveno come crocerossina ed ebbe modo di nascondere più volte i feriti dalle grinfie dei nemici. Maria nei suoi racconti tendeva sempre a precisare che la maggioranza femminile all’interno dei partigiani era rimasta coinvolta involontariamente, ma lei no. Lei era consapevole del peso della sua scelta. Ha spiegato anche il perché.

Fu grazie ai suoi nonni, che possedevano una conceria, che Maria ebbe modo di decidere: i partigiani le domandarono se avesse voluto confezionargli maglioni ed altri vestiti utili contro il freddo delle montagne. Maria accetta entusiasta. Dai maglioni alla bicicletta per fare staffetta, il passo è breve. Maria dovrà andare ad avvisare le famiglie dei combattenti degli eventuali decessi o fornirgli delle notizie sui loro familiari. Un problema che riscontrò più volte era l’anonimato dei combattenti: come fare ad avvisare le loro famiglie? Occorreva un colpo d’occhio infallibile e riportare più particolari possibile. Un episodio terrificante solcherà la sua esperienza da partigiana. Dopo un rastrellamento deciderà di cercare quanto più possibile per riconoscere i cadaveri delle vittime e portare qualcosa su cui piangere alle loro famiglie. Grazie a lei molti dei suoi compagni verranno identificati durante e dopo la guerra.

Passano gli anni e Maria riceverà onorificenze per il suo operato e il suo costante impegno nella memoria di ciò che ha vissuto. Legherà particolarmente con un gruppo di ragazze, le Primule Rosse del liceo Cottini, che l’accompagneranno cantando canzoni partigiane in diversi suoi interventi. Nel 2016 si spegne in pace, venendo salutata dalla stessa canzone che l’ha ricordata alla fine della cerimonia al liceo Cottini, alla quale erano presenti anche le sue due figlie. Una donna importante che ha contribuito a suo modo a rendere questo Paese migliore.

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