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Quante differenze ci possono essere tra l’Italia e gli Stati Uniti?

La risposta alla domanda precedente è TANTE.

Per chi non lo sapesse, quest’anno sono un’exchange student negli Stati Uniti d’America e dopo quasi tre mesi  di vita americana posso iniziare ad elencarvi le differenze più grandi tra la nostra magica Italia e i fin troppo grandi Stati Uniti.

‘How do you like America so far?’ è la domanda più frequente che io abbia ricevuto negli ultimi mesi e la mia risposta è sempre la stessa ‘I love it, let’s say that it’s different from what I am used to’, poche persone però mi ha chiesto che cosa intendessi per diverso da quello a cui sono abituata.

Il sistema scolastico è la prima enorme differenza che ho trovato, non che non lo sapessi prima di partire, ma diciamo che vederlo e viverlo è sicuramente più eccitante. La scuola americana è proprio come ce la si immagina: cambio di aula ogni ora, cheerleaders e giocatori di football, musica a pranzo e armadietti. Devo essere sincera, sono rimasta colpita anche io da ciò che ormai considero la mia routine quotidiana. Non mi aspettavo di guardare l’alba il primo giorno del mio senior year mangiando una ciambella offerta dalla scuola, non mi aspettavo di vestirmi a tema per una partita di football e non mi aspettavo di divertirmi e cantare a squarciagola nella mensa della scuola come fosse una discoteca.

La vita degli studenti americani ,e ormai anche mia, gira tutta intorno alla scuola. Club, sport, attività di volontariato e feste. Credo che questa sia la più grande differenza con il nostro sistema scolastico. I ragazzi qui non devono preoccuparsi di correre da una parte all’altra per seguire le loro passioni, hanno tutto a portata di mano a scuola e rimarreste sorpresi nel vedere quanti ragazzi effettivamente siano felici e fieri di appartenere a un qualcosa di più grande e bello del semplice andare a scuola, seguire le lezioni e poi tornare a casa. L’America mi sta insegnando ad essere fiera della mia scuola, di quello strano organo sociale che mi da’ i giusti mezzi per seguire e realizzare i miei sogni, mi insegna ad essere fiera del mio paese, quello che qui tutti vedono come il paese della pasta, della pizza e della storia. L’America mi sta insegnando che a scuola ci si può divertire, che non serve uscire troppo dagli schemi per farlo, che la nostra più grande arma è l’educazione. Perché si, proprio come nei film, per loro andare al college è un onore, una grande possibilità che potrà cambiare le loro vite. Non scherzo quando dico che sono quasi ossessionati dall’università, il primo anno di liceo loro pensano già a prepararsi per prendere il massimo punteggio nei test attitudinali e entrare in un buon college.

L’altra grande differenza è l’indipendenza. Appena arrivata in Oregon mi sono ritrovata a vivere con due bambine di 11 e 8 anni che fanno la lavatrice e la lavastoviglie e sono rimasta scioccata. Poi sono andata a scuola e ho capito che durante l’estate avevano tutti lavorato per pagarsi gli studi e la macchina e in quel preciso istante ho capito che in Italia alcune cose non possiamo permettercele a causa delle leggi che dicono che sia necessario avere 18 anni per guidare e soprattutto per lavorare.

La scuola è completamente diversa, è quasi divertente. Le lezioni sono molto più interattive che in Italia, i professori cercano in tutti i modi di far partecipare gli studenti e il dialogo è uno degli aspetti più importanti delle loro spiegazioni. Non ci sono libri, i professori spiegano attraverso delle slides proiettate sugli schermi all’interno di ogni classe. I compiti hanno sempre un peso sui voti, quasi più delle verifiche. Io posso parlare della mia esperienza e della mia scuola dove i test non sono a crocette come tutti pensano e dove il livello è simile a quello italiano e l’unica differenza è che qui nessuno ha l’ansia che abbiamo noi prima delle verifiche perchè la scuola viene presa ovviamente in modo diverso. Il rapporto tra professori e studenti è un’altra cosa che all’inizio mi ha scioccata. Negli Stati uniti gli studenti rispettano i professori pur non dando del ‘lei’ (anche perchè non c’è un’esatta traduzione in inglese) e pur non alzandosi quando si entra in classe (proprio perchè i professori sono già in classe quando le lezioni iniziano). E’ un altro sistema e sto apprezzando tantissimo il loro modo di fare le cose. La scuola per gli americani non è un carcere, è un luogo di unione, comunicazione e attività che ricorderanno e racconteranno ai loro figli quando saranno loro a vivere le stesse cose che i loro genitori hanno vissuto anni prima. I miei host parents ricordano i loro anni di high school e college come i periodi migliori delle loro vite. Allora cosa rende la loro esperienza scolastica cosi indimenticabile?

Facile. Football games, balli, professori visti come amici e lezioni alternative.

Molte volte mi è stato chiesto se la scuola americana sia così facile come sembra e non posso mentire dicendo che sia difficile come la scuola italiana, ma non posso neanche dire che sia facilissima. Il fatto è che si vive in modo diverso e di conseguenza si percepisce in modo diverso.

L’America mi stupisce ogni giorno di più, ora non vedo l’ora di vedere cosa mi riservi per i prossimi mesi.

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