America, abbiamo un problema

Another Mass Shooting. What More Is There To Say? | Cognoscenti

1 ottobre 2017- Las Vegas. Stephen Paddock uccide 58 morti e ne ferisce 500 durante un concerto country sulla Strip, celebre strada di Las Vegas. È la sparatoria più disastrosa di sempre per numero di vittime.

5 novembre 2017- Sutherland Spring, Texas. L’ex militare Davin Kelley entra nella First Baptist Church, una chiesa non molto lontana dalla capitale del Texas; 26 i morti, una ventina i feriti.

San Valentino del 2018- Parkland. Un ex studente irrompe nel campus della Marjory Stoneman Douglas High School; spara sulla folla e uccide 17 studenti, ferendone quindici.

27 ottobre del 2018- Pittsburgh, Pennsylvania. Un uomo entra in una sinagoga aprendo il fuoco e uccidendo 11 persone, continuava a urlare “gli ebrei devono morire”.

El Paso, Texas- 3 agosto 2019. È sera quando un giovane di 21 anni apre il fuoco in un centro commerciale. 20 le vittime, tra cui dei bambini.

Dayton, Ohio- sera tra la notte del 3 e 4 agosto 2019. Sparatoria in un locale notturno. Vittime: nove; decine i feriti.

26 Febbraio 2020- Milwaukee. Un dipendente licenziato entra nel campus di Molson Coors e uccide sei persone prima di togliersi la vita.

16 Marzo 2021- Atlanta, Georgia. Robert Aaron Long irrompe in tre sale massaggio e uccide otto persone, di cui sei di origine asiatica.

23 Marzo 2021- Colarado. Un uomo è entrato in un supermercato con un fucile semiautomatico. Spara sulla folla, uccidendo dieci persone, tra cui un poliziotto.

 

 

Las Vegas: il racconto dal luogo della strage | Rolling Stone Italia

Queste sparatorie non sono episodi di film o serie tv americane dove un terrorista entra in una scuola, fa una strage e viene ucciso da un David Boreanaz o da un Matthew Grey Gubler con i loro fucili di precisione e le armi dell’US Army. Queste sono sparatorie, il cui sangue versato ha sporcato le strade di tutta l’America, sono reali, sanguinose e dolorose.

Che l’America abbia un problema con le mass shooting ormai è ovvio; per chi non lo sapesse, le mass shooting (o sparatorie di massa) sono sparatorie dove muoiono almeno 3 persone, escluso il killer. Nel 2019 si è verificato il numero più alto di stragi di massa negli stati uniti: 33 sono state sparatorie. 211 persone hanno perso la vita. Ogni volta sembra che l’America perda il controllo della situazione: tutte queste sparatorie sono causate anche dal fatto che in molti stati del “Grande Continente” la vendita di armi è legale. E questo apre un dibattito non da poco. L’uso delle armi in America è fuori controllo: basti pensare alle sparatorie che hanno dato inizio al movimento Black Lives Matter, alla strage della popolazione asiatica, a tutti i numeri che sentiamo ogni giorno.

Ma perché? Perché l’America si ritrova con più persone uccise dalle mass shooting che dalle guerre?

Entrare nella mente di un assassino è un lavoro difficilissimo, ma non sempre tutto parte dalla mente. L’America, ma non è l’unica, vive in una società ipercompetitiva e iperliberista che divide i cittadini in “perdenti” o “vincenti”; le persone che imbracciano i fucili sono alimentate da una quantità improponibile di odio e frustrazione: cittadini bisognosi che lo Stato ha abbandonato, persone di colore, asiatiche, disabili che si ritrovano ogni giorno a combattere per farsi accettare da una società che cova odio e disprezzo verso i “diversi”. E per quanto queste non siano assolutamente giustificazioni, chiediamoci cosa succederebbe se la vendita di armi non fosse così diffusa, chiediamoci cosa succederebbe se lo Stato ascoltasse di più i suoi cittadini, chiediamoci cosa succederebbe se a scuola s’insegnasse l’inclusione anziché l’odio per le persone diverse.

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