And in the end…

Vacanza!
È tutto ció che urla ogni cellula del nostro corpo dopo l’anno di fuoco che abbiamo avuto, a cui siamo sopravvissuti.
Tra Didattica a Distanza, didattica ibrida, giorni alterni e orari improponibili il nostro cervello è arrivato al punto di rottura; a un certo punto ha detto stop e ci ha abbandonato. Come biasimarlo! Non credo che gli studenti abbiano mai affrontato un anno scolastico più tosto di questo, come non credo che abbiamo mai raccolto così tante ferite, sconfitte e delusioni in un anno solo. Eppure quelle ferite, quelle cicatrici che ci porteremo dietro per un bel po’ servono solo a ricordarci che noi ce l’abbiamo fatta. In uno Stato che ha messo la scuola come ultima priorità, la scuola stessa ha avuto modo di riscattarsi.
Gli insegnanti, quelle creature che noi studenti vediamo come creature mitologiche, sono stati il pilastro portante di questa didattica integrata: non si sono mai scoraggiati, non hanno mai abbandonato i propri studenti. E a tutto questo noi siamo sopravvissuti e quelle cicatrici che ci portiamo da un anno e mezzo di pandemia, da un anno scolastico passato davanti a schermi luminosi, servono a ricordarci che noi siamo ancora qua. Che ce l’abbiamo fatta.
Quest’estate liberiamoci, prendiamoci l’estate e rendiamola nostra. Fate tutto quello che avete sempre desiderato e sognato quando eravamo immersi tra i libri o addormentati su un banco. E quando torneremo ricominceremo da capo!
Un’enorme in bocca al lupo va a tutti i maturandi che pagano il prezzo più alto di quest’anno; noi siamo con voi. Vamos!

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