| 

Ci sei America?

Come ogni quattro anni gli States si preparano a nuove elezioni, che daranno molto potere ad un singolo individuo che, quasi sicuramente, lascerà il profondo solco del suo cammino sul mondo. Questa volta, però, il clima elettorale è diverso: l’America non vive momenti di tensione così elevati dall’inizio del XXI secolo.

Quest’anno i due candidati, come tutti sanno, sono il Repubblicano Donald Trump e il Democratico Joe Biden, che per ora sembra il favorito.

Il 2020 ha portato non pochi problemi alla Casa Bianca, a cominciare dall’epidemia da Sars-coV2 e dalle imponenti manifestazioni antirazziste scatenate dall’uccisione di molti afroamericani come George Floyd, Breonna Taylor e dal ferimento ingiustificato di Jacob Blake. Trump si è reso protagonista di situazioni ridicole riguardo alla gestione dell’emergenza sanitaria, con una sostanziale indifferenza che ha reso gli USA, con 9 milioni di contagiati e più di 200 mila morti, il paese più devastato al mondo dal coronavirus. Si ricordano persino le sue scioccanti dichiarazioni, prima sull’inesistenza del covid-19 e poi sui metodi più efficaci per prevenirlo e curarlo.

La violenza della polizia, nonostante le manifestazioni di piazza, non è diminuita, come dimostrano chiari ed infraintendibili filmati che la immortalano. Il presidente degli Stati Uniti ha anche minacciato più volte di schierare l’esercito nelle strade per sedare i rivoltosi che si sono resi responsabili di azioni violente, come l’incendio della stazione di polizia di Minneapolis.

Joe Biden ha inoltre provato, prendendo ad esempio la pessima gestione del Presidente prima e dopo il coronavirus, a costruire una forte base che si ritenga alternativa alla destra populista trumpiana, divenuta sempre più contaminata dall’odio e dalla violenza dopo l’elezione dell’imprenditore.

Dopo uno scontro senza esclusione di colpi, che vede Biden come il favorito, siamo quasi arrivati alla scelta che martedì condizionerà le nostre vite. L’indicatore dell’importanza di queste elezioni è l’affluenza del voto postale: circa 70 milioni di persone hanno già votato, contro i 120 milioni di voti al seggio del 2016. Quest’elezione è ritenuta particolarmente importante per i progressisti americani, che non vedono bene una presidenza ulteriore di Donald Trump nel paese più influente del mondo. L’ambiente dello spettacolo, gli intellettuali e i media si sono già schierati a favore dei Democrats, ma fu così anche quattro anni fa, quando la vittoria di Trump contro Hillary Clinton sconvolse il mondo.

Tra qualche giorno tutti i cittadini americani saranno chiamati a votare per scegliere una guida, per scegliere tra il progresso o l’arretratezza, tra la collaborazione fra i popoli o l’isolazionismo…

Ci sei America?

George Floyd: Police station set on fire as protests turn violent

Incendio della stazione di polizia di Minneapolis

Trump, Biden schedule Tampa rallies Thursday as campaigns hit crunch time | WFLA

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *