G20: “People, Planet, Prosperity”

Un grande tavolo ovale, incorniciato dalle bandiere dei Paesi protagonisti con l’aggiunta di quella dell’Unione europea. Tutto intorno, i fondali con le immagini dei paesaggi italiani e lo slogan del summit “People, planet, prosperity”. Mario Draghi ha accolto i leader mondiali nella sala allestita all’interno della Nuvola, in cui si svolgono i lavori del vertice dei Grandi.
Cari colleghi, è un grande piacere accogliervi qui a Roma oggi per questo G20 e vedervi qui dopo le difficoltà degli ultimi anni.
Ha esordito il premier aprendo la prima sessione di lavori. Draghi, in particolare, ha potuto contare sulla presenza dei ministri più direttamente coinvolti sui dossier del summit: il ministro dell’Economia Daniele Franco e quello degli Esteri Luigi Di Maio.
Intorno al grande tavolo ogni capo di Stato e di governo ha il suo posto assegnato. Tra i tanti, Angela Merkel può contare sul premier indiano Modi come “compagno di banco”.
Il vertice romano si articola principalmente intorno alle discussioni sui temi che la presidenza italiana riassume nelle “tre P”: persone, pianeta e prosperità.
Al centro del primo ambito, emerge il sottotema portato dagli effetti che la pandemia da Covid-19 ha avuto sugli equilibri economici e sociali del mondo. L’obiettivo è quello di ridurre le disuguaglianze globali rese ancora più evidenti dalla crisi sanitaria, cercando vie per tutelare le fasce di popolazione più vulnerabili (quali donne, giovani e lavoratori precari), lavorando su temi come l’accesso all’istruzione e le disparità di opportunità e condizioni di vita nei diversi Paesi del mondo. Centrale il tema dei vaccini contro il coronavirus, con Paesi che hanno ormai raggiunto alte soglie di popolazione già immunizzata e vaste aree del mondo dove, invece, solo poche fasce sono state vaccinate.
Altro tema centrale per il G20 è quello della crisi ambientale. Il vertice di Roma si pone come ulteriore appuntamento di fondamentale importanza nel percorso verso la Cop26. Al G20 Interfaith Forum dello scorso settembre, Draghi ha sottolineato come i Paesi partecipanti al vertice siano responsabili
di circa quattro quinti delle emissioni globali
ma che gli effetti dei cambiamenti climatici si riversano in modo particolare
sugli Stati più poveri. Nove dei dieci Stati più colpiti da eventi meteorologici estremi tra il 1999 e il 2018 non sono infatti economie avanzate. Questi Paesi hanno beneficiato meno di altri del nostro modello di sviluppo, ma ne sono le principali vittime
Nell’incontro su ambiente, clima ed energia che si è tenuto a Napoli, il 13 e il 14 settembre scorso, Draghi ha ricordato che
il G20 ha riaffermato l’impegno a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi e a raggiungere zero emissioni nette entro il 2050
oltre che a raccogliere finanziamenti pari ad almeno 100 miliardi di dollari l’anno per aiutare i Paesi in via di sviluppo nella transizione ecologica.
Terzo grande ambito di lavoro del G20 è quello della “prosperità”, ossia come risolvere la crisi economica che, trainata dagli effetti della pandemia, ha colpito molti Paesi del mondo. Di nuovo, parlando ai presidenti dei Parlamenti, Draghi ha sottolineato come
La ripresa sia ancora fragile e disomogenea, anche a causa della diversa intensità nelle risposte di politica economica alla crisi. I Parlamenti possono fare la loro parte, promuovendo provvedimenti che rilancino gli investimenti, rimuovano ostacoli alla crescita e aiutino economicamente i Paesi più fragili. Dobbiamo impegnarci, tutti insieme, per una ripresa dell’economia globale sostenuta, durevole, e che non lasci indietro nessuno.
E si discute della questione afghana. Da subito la presa del potere dell’Afghanistan da parte dei talebani si è dimostrata ulteriore motivo di divisione tra le potenze mondiali. Alcuni Paesi, come Russia e Cina, ne hanno subito riconosciuto la legittimità come attori internazionali. Altri, come gli Stati europei, si sono mostrati più restii a farlo, soprattutto per la complicata questione del rispetto dei diritti umanitari, in primo luogo quelli delle donne.
Un G20 straordinario solo sull’Afghanistan si è tenuto lo scorso 12 ottobre. In quell’occasione, Draghi ha detto che la sensazione degli Stati del vertice è che questa sia una vera crisi, una colossale crisi umanitaria, quindi la necessità di agire è immediata. Gli sforzi del G20, secondo Draghi, dovranno essere quelli di ricostruire le istituzioni, perché il governo talebano non ha mostrato capacità amministrative straordinarie, inviare nel Paese dosi di vaccini anti Covid-19, scongiurare il rischio terrorismo e organizzare corridoi umanitari per chi lascia l’Afghanistan.
Ampio e trasversale sostegno all’accordo sulla tassazione minima globale raggiunto al G20 è stato espresso durante l’incontro del forum dedicato a “Economia e salute globale”: lo hanno riferito fonti che hanno seguito i lavori, menzionando in particolare l’appoggio di Stati Uniti, Brasile, Francia e Corea del Sud. Secondo questa ricostruzione, il Presidente americano Joe Biden ha dichiarato che

La comunità internazionale, grazie all’accordo sulla tassazione minima globale, sosterrà le persone facendo in modo che le aziende contribuiscano pagando la loro quota.

Molti Paesi avrebbero inoltre manifestato sostegno all’iniziativa della presidenza italiana volta ad istituire una task force globale per la salute e le finanze, che favorisca in primo luogo una più stretta collaborazione tra questi due mondi. Fra gli altri, il primo ministro olandese Mark Rutte ha citato esplicitamente l’importanza di questa iniziativa.

È stato un G20 ricco di speranza per il futuro, promotore di una sana comunicazione con gli Stati partecipanti.

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