Maturità 2019/2020
Già durante l’anno scolastico 2018-2019 la temutissima prova di maturità ha subito una grande trasformazione: l’introduzione delle 3 buste nella prova orale e la rimozione della terza prova.
Tuttavia Fioramonti (l’attuale ministro dell’istruzione) ha affermato che la prova potrà subire ulteriori cambiamenti ma riguardo questo ci sono poche certezze, bisogna attendere le prossime settimane.
Il ministro, che inizialmente aveva sottolineato che “la prova della maturità non cambierà per almeno cinque anni” qualche settimana fa ha rinnegato tutto e ha ipotizzato una rimozione delle buste definite come “sorteggio alla lotteria”. Oltre a questa riforma ha anche pensato di reinserire il tema di storia (eliminato durante l’anno scolastico 2018-2019) come una delle sette tracce nella prima prova d’italiano e anche a non rendere le invalsi obbligatorie ma facoltative visto che l’anno scorso hanno partecipato più del 95% degli studenti e “renderle obbligatorie diminuirebbe solo il numero”.
Essendo di quinta questo argomento mi tocca direttamente, ma questo non significa che anche gente più piccola non possa preoccuparsi, anche perché attuando sempre cambiamenti durante l’anno scolastico i professori e soprattutto i ragazzi non sanno mai come prepararsi rendendo ancora più complicato l’ultimo anno, che già è difficile di suo.
Personalmente la rimozione delle buste è una grande perdita perché attraverso esse si sviluppano e si mettono in gioco capacità che saranno utili per il futuro, ad esempio in colloqui. Inoltre rendono le prove orali più interessanti perché si possono differenziare molto anche tra compagni di classe, che invece con la tesina sono spesso molto simili tra loro.
Ora come ora però il ministro ha reintegrato la prova di storia, ma durante le prossime settimane vedremo ulteriori cambiamenti? Lo scopriremo col tempo.