About Last Year

Recensione al Film, a cura di Alessia Dumitru, 5G; Commento al Film, a cura di Chiara Sacchetto, 5G.

About last year
Il docufilm “About last year” è un film di Dunja Lavecchia, Beatrice Surano e
Morena Terranova, il quale è stato prodotto nel 2023. Tre registe per tre
protagoniste, ovvero Letizia Nacci, Giorgia Oliverio, Celeya Fiorucci.
Il film ci è stato presentato l’8 marzo nell’aula magna del nostro liceo Domenico
Berti, dove abbiamo avuto il piacere di aderire alla visione del film ma anche ad
avere un confronto con le registe che lo hanno girato.
Trama
Il docufilm racconta di tre giovani ragazze tra i 20 e i 27 anni che stanno
affrontando il mondo che le circonda, ognuna con i propri ideali e le proprie
passioni. Ma ce n’è una che le accomuna, ovvero la danza delle ball room. Le tre
giovani amiche si cimentano nella creatività e nella fantasia di questo ballo,
mettendo in mostra le loro vere personalità. Grazie alla musica, ai colori e alle
danze riusciamo a entrare in questo universo nascosto ma non troppo della vita
torinese. Questo film molto giovanile, descrive perfettamente i primi passi di tre
ragazze con caratteri molto diversi che si stanno cimentando nell’avviare la loro vita
adulta. Oltre ai loro caratteri anche i loro interessi e i loro corpi sono molto diversi,
incarnando perfettamente la bellezza della donna e soprattutto mostrando un
segno di inclusione mettendo il corpo non come oggetto ma come soggetto.
Il valore della donna
Il femminismo è uno dei temi centrali del film, anche se non se ne parla in modo
esplicito viene mostrato attraverso la forza, l’amore e il coraggio che le ragazze
mostrano. Il tema del femminismo è un tema che fa parte della nostra società ormai
da tantissimi decenni e al giorno d’oggi anche grazie ai social, si sta riuscendo
sempre di più a trasmettere e invogliare questo movimento. Cercando di
riassumere il significato della parola, potremmo definirla come: un movimento per i
diritti delle donne, che critica le norme tradizionali di genere e promuove parità
economica, civile e politica.
La cultura Ball
Con i termini ball culture, house system, ballroom community, si identifica un
sottoinsieme della cultura LGBt nato nella comunità afroamericana degli Stati Uniti
e caratterizzati dalla partecipazione a competizioni delle ball, cioè “balli”. Durante
queste competizioni alcuni partecipanti sfilano, altri ballano, altri competono in
modalità di “drag queen” e “drag king”, secondo categorie stabilite per emulare
altre identità di genere. Le ball sono un tratto della sottocultura newyorkese che
unisce gay afroamericani, ispanici e donne transgender, che sfilavano in “drag”
sfidando le leggi che vietavano loro di indossare abiti appartenenti al genere
opposto.
Un mondo “alternativo”
Il mondo rappresentato nel film è un mondo moderno, pieno di musica e di colori
ma anche di paure e insicurezze che accompagnano la vita di ogni giovane donna,
la quale deve confrontarsi con i pregiudizi e con le disuguaglianze di una società che non è ancora pronta ad accettare e comprendere il suo potere. Da un punto di
vista artistico il film sembra quasi di portarci in un’altra dimensione grazie alla
musica “psichedelica” e ai colori sgargianti, in contrasto con la nostra realtà
quotidiana grigia e spenta, la quale sembra reprimere il nostro vero essere.
La libertà
Penso che la storia delle tre giovani donne raccontate in “About last year” abbia
colpito almeno il cuore di chi la visto, per la semplicità degli avvenimenti raccontati
e dei personaggi che permette di immedesimarsi in loro. La parola che utilizzerei
per descrivere questo film è “libertà”; una parola che può sembrare banale, ma che
realtà ritroviamo molto spesso tra i desideri di noi ragazze in tutte le sue sfumature.
Una verità pura
Quella raccontata nel film è l’arte della libertà di esprimersi, delle emozioni e
dell’inclusione, che permette alle nostre protagoniste di far venire alla luce la loro
vera essenza. “About last year” è un inno alla donna moderna, per il fatto che nella
sua semplicità e nella quotidianità dei fatti raccontati viene enfatizzato cosa vuol
dire vivere nel corpo di una donna in un mondo maschile: non c’è niente di
fantastico, ma solamente una verità pura nella quale molte se non tutte le giovani si
possono ritrovare.

Il film ci è stato presentato l’8 marzo nella giornata internazionale della donna e
devo dire che sono stata gradevolmente sorpresa: questo giorno non è mai stato
abbastanza onorato, e ho sempre avuto l’impressione che nelle scuole fosse
celebrato senza il suo vero spirito. L’8 marzo si basa sulla forza e sulla libertà
femminile, valori che ho visto rappresentati perfettamente nel docufilm “About last
year”. Ci terrei a ringraziare l’associazione “Siamo elvira” per averci dato
l’opportunità di aderire alla visione di questo docufilm ma anche alle tre
protagoniste che in un modo o nell’altro sono riuscite a lasciare una traccia nel
cuore di tutti.
Un ringraziamento speciale va all’ AMNC che mi ha dato l’opportunità di scrivere
questa recensione con l’aiuto della mia compagna di classe Miriam Fichera.
Consiglierei la visione a tutti indipendentemente dal sesso e dall’età, soprattutto
perché mi sembra il modo più reale e sincero per descrivere quello che è il
femminismo oggi, quello che è sentirsi e vivere da donna con tutte le sue bellezze e
le sue difficoltà.

Alessia Dumitru 5G Liceo Domenico Berti

Commento al Film, Chiara Sacchetto

È proprio vero che a volte le cose inaspettate sono le migliori. Non era prevista per la nostra classe la
partecipazione alla proiezione di questo film, ma dopo averlo visto, posso dire che sono davvero contenta
di avere avuto questa opportunità. Ho trovato About last year un film dinamico che, raccontandoci la storia
delle tre protagoniste, e permettendoci di seguire da vicino il loro percorso di crescita individuale e il loro
rapporto di amicizia, ci fa entrare in contatto con la vita di queste giovani in una maniera totalmente
innovativa. Questo perché, oltre a concentrarsi sulla vita familiare, universitaria e lavorativa delle ragazze,
ce le mostra in quello che loro considerano il loro porto sicuro, dove possono esprimere sé stesse
liberamente, ovvero la scena ballroom, della quale in Italia non si parla quasi mai, ma che in realtà è
energica, vivissima, popolata da persone che lì sentono di poter essere loro stessi senza dover dare alcuna
spiegazione. Durante la visione del film ho avuto l’impressione di venire presa per mano dalle registe, e di
venire introdotta con garbo nella vita delle tre giovani. Mi sono sentita come se l’immagine ripresa dalla
fotocamera fosse in realtà ciò che i miei occhi stavano guardando in quel momento; non ho sentito una
barriera che separava me e le ragazze anzi, mi sono sentita incredibilmente vicina a loro. Più volte durante
la proiezione mi è capitato di voltarmi verso le mie compagne e dire: “Ma parlano proprio come noi”, e
questo credo sia uno dei punti di forza di questo film; è concreto, racconta la storia di ragazze proprio come
noi, e ci fa sentire come se fossimo loro amiche, tanto che alla fine viene da chiedersi come possa essere la
loro vita adesso, e se sono felici.

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