Oscar, ve li siete persi? Menomale che ci sono io.

Se ieri sera siete andati a dormire presto per recuperare le ore di sonno perse la scorsa settimana a causa del festival di Sanremo e vi siete persi chi ha vinto gli Oscar quest’anno, non preoccupatevi: ci sono qua io. Non avendo, o almeno non particolarmente,un gusto musicale decente, ho preferito continuare ad annegare nella mia ignoranza e preservare la mie dosi di caffè notturno per ieri sera, o dovrei dire stanotte, finendo per crogiolare invidiosa davanti alla tv mentre dall’altra parte del mondo si godevano la serata, senza rischiare di non svegliarsi la mattina dopo. Comunque, tralasciando le mie sofferenze, la notte degli Oscar è passata anche quest’anno, ovviamente non senza lamentele e polemiche; quello che dovrebbe essere un elogio alla cultura cinematografica contemporanea sembra infatti che sia diventata una guerra tra giganti dell’industria dello spettacolo. È per l’appunto lo scontro tra gli studios e Netflix che si guadagna la prima pagina di varie riviste, che proclamano che quest’anno si assiste alla sconfitta della piattaforma streaming, registrante poche vittorie per quanto riguarda il conteggio delle tanto discusse statuette.

Tralasciando però quella che può essere considerata un’inevitabile conseguenza dei mass media -e della tendenza dell’essere umano a ricercare un secondo guadagno in tutto- le vittorie di quest’anno sono state sorprendenti quanto meritate. Quella che fa più scalpore è senza dubbio la pellicola sudcoreana “Parasite“, che conquista quattro Oscar trai quali (miglior sceneggiatura originale, miglior regia e miglior film internazionale) il più ambito, quello del miglior film, categoria che non aveva mai ottenuto nessun film che non fosse in lingua inglese. La pellicola, che consiglio vivamente a tutti, aveva già vinto svariati premi, tra cui la Palma d’oro a Cannes nel maggio 2019. Sono invece Renée Zellweger in “Judy” e Joaquin Phoneix in “Joker” a vincere rispettivamente le statuette come miglior attrice e miglior attore protagonista, mentre quelle ai miglior attori non protagonisti sono state giustamente assegnate a Laura Dern in “Storia di un matrimonio” e a Brad Pitt per il suo ruolo in “C’era una volta… a Hollywood“.

   

Di notevole importanza sono anche i premi per la miglior sceneggiatura non originale, vinto da “Jojo Rabbit” , quello per la miglior scenografia, assegnato alla novità di Tarantino “C’era una volta… a Hollywood“, e quello per i costumi, ottenuto da “Piccole donne“. Mentre l’attesissima pellicola “1917” riceve tre statuette -miglior sonoro, miglior fotografia ed effetti speciali- la miglior canzone originale è “(I’m Gonna) Love Me Again“, del film “Rocketman“, che è stata cantata dallo stesso Elton John durante la serata. Per quanto riguarda infine l’ambito dell’animazione, il titolo di miglior film è stato vinto da “Toy Story 4”, mentre quello di miglior corto animato da “Hair Love“.

Oltre alla cerimonia in sé, è il red carpet uno dei punti più importanti della serata, che stupisce ogni anno grazie alla quantità di capi firmati presenti, che non ci potremo mai permettere ma che non ci stancheremo mai di ammirare. Come ha scritto per primo Vanity Fair, sono l’eleganza e la semplicità le maggiori tendenze di questa 92esima edizione degli Oscar, completamente opposte alle stravaganze del Met Gala dell’anno scorso. Le firme più ricorrenti sono come sempre le più celebri, anche a noi comuni mortali, quali Armani, Gucci, Dior e Chanel. Addirittura coloro conosciuti per la propria eccentricità nel vestire, come la giovane Billie Eilish, si sono trattenuti quest’anno, e l’effetto che ne scaturisce è una ventata di stile minimal chic.

Allora, siete soddisfatti delle vittorie? Vi aspettavate, come quasi tutti del resto, qualcosa di diverso? Per quest’anno anche gli Oscar sono andati, ma niente paura, vi aspetto al festival di Cannes!

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