Viva la mamma
9 maggio 2021, festa della mamma. Ci siamo mai chiesti, quali siano le sue origini? Ebbene, analogamente a quello che potremo pensare non è una festa molto antica, ma è nata solo grazie all’aiuto di tre donne americane, che riuscirono a far capire quanto la figura femminile fosse indispensabile nella società.
Julia Ward Howe, attivista pacifista, propose la celebrazione della festa per commemorare le donne che, durante la guerra di secessione, videro partire figli e mariti, ma non tornarli indietro. Esortò le donne a cercare di aiutare gli Stati Uniti a tornare un popolo unito. Con lei, anche Ann Reeves Jarvis cercò di spronare la componente femminile degli Stati del Nord e del Sud a riappacificarsi, anche se le iniziative che aveva predisposto non riscossero il successo sperato. Fu solo sua figlia che, alla sua morte, raccolse la sua eredità e sollecitò il governo americano affinché riconoscesse una festa nazionale Anna Jervis. Gli alti vertici decisero di accontentare la sua richiesta e così, sotto il presidente Wilson, fu istituita la festa della mamma su tutto il territorio americano la seconda domenica di maggio.
In Italia invece, dovremo aspettare ancora diversi anni, perché fu istituita con l’avvento del fascismo, che mirava a dare importanza all’infanzia e alla maternità. Con la sua caduta, la festa fu lasciata sul calendario. Grazie all’intervento di un parroco ad Assisi che decise di dare un’impronta cristiana alla festività, l’idea di renderla nuovamente giorno di festa, approdò in Senato. Anche se riscontrò molto scetticismo, oggi possiamo celebrare finalmente le nostre mamme la seconda domenica di maggio.
Come canta il buon Edoardo Bennato, la mamma è una figura intramontabile, con le sue buffe abitudini che la contraddistinguono e la rendono unica. Anche quest’anno, cerchiamo quindi di porgerle i nostri più sinceri auguri per farle capire che, anche se molto in fondo, le vogliamo bene.
Di seguito, vi lascio il testo della canzone di Bennato.
C’è folla tutte le sere
Nei cinema di Bagnoli
Un sogno che è in bianco e nero
Tra poco sarà a colori
L’estate che passa in fretta
L’estate che torna ancora
E i giochi messi da parte
Per una chitarra nuova
Viva la mamma
Affezionata a quella gonna un po’ lunga
Così elegantemente anni cinquanta
Sempre così sincera
Viva la mamma
Viva le donne con i piedi per terra
Le sorridenti miss del dopoguerra
Pettinate come lei
Angeli ballano il rock, ora
Tu non sei un sogno, tu sei vera
Viva la mamma perché
Se ti parlo di lei non sei gelosa
Viva la mamma
Affezionata a quella gonna un po’ lunga
Indaffarata sempre e sempre convinta
A volte un po’ severa
Viva la mamma
Viva la favola degli anni cinquanta
Così lontana eppure così moderna
E così magica
Angeli ballano il rock, ora
Non è un juke box, è un’orchestra vera
Viva la mamma perché
Se ti parlo di lei non sei gelosa
Bang bang la sveglia che suona
Bang bang devi andare a scuola
Bang bang soltanto un momento
Per sognare ancora
Viva la mamma
Affezionata a quella gonna un po’ lunga
Così elegantemente anni cinquanta
Sempre così sincera
Viva la mamma
Viva le regole e le buone maniere
Quelle che non ho mai saputo imparare
Forse per colpa del rock
Forse per colpa del rock, rock
Forse per colpa del
Forse per colpa del rock