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15 NOVEMBRE 1938 – 15 NOVEMBRE 2018 ASSENZA (NON) GIUSTIFICATA

 

 

 

In il 15 novembre 2018, 24 classi su 53 gli studenti hanno trovato fuori dalla propria aula un banco con una sedia, con sopra scritto “VIETATO TOCCARE”  i più nonostante una fugace occhiata sono entrati in classe, senza leggere la scritta in piccolo sotto R.D.L. 15 novembre 1938″ , una piccola data che dovrebbe far ricordare, ma che purtroppo è stata dimenticata,  infatti il 15 novembre del 1938 entravano in vigore le leggi razziali:

Regio decreto-legge 15 novembre 1938 – XVII, N. 1779: Integrazione delle norme per la difesa della razza nella scuola italiana

Art. 1. A qualsiasi ufficio od impiego nelle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, frequentate da alunni italiani, non possono essere ammesse persone di razza ebraica, anche se siano state comprese in graduatorie di concorsi anteriormente al presente decreto; nè possono essere ammesse al conseguimento dell’abilitazione alla libera docenza. Agli uffici ed impieghi anzidetti sono equiparati quelli relativi agli istituti di educazione, pubblici e privati, per alunni italiani, e quelli per la vigilanza nelle scuole elementari.

Art. 2. Delle Accademie, degli Istituti e delle Associazioni di scienze, lettere ed arti non possono far parte persone di razza ebraica.

Art. 3. Alle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche o private, frequentate da alunni italiani, non possono essere iscritti alunni di razza ebraica. è tuttavia consentita l’iscrizione degli alunni di razza ebraica che professino la religione cattolica nelle scuole elementari e medie dipendenti dalle Autorità ecclesiastiche.

Art. 4. Nelle scuole d’istruzione media frequentate da alunni italiani è vietata l’ adozione di libri di testo di autori di razza ebraica. Il divieto si estende anche ai libri che siano frutto della collaborazione di più autori, uno dei quali sia di razza ebraica; nonché alle opere che siano commentate o rivedute da persone di razza ebraica.

 

Con questo decreto il re Vittorio Emanuele III e il DUCE, Benito Mussolini,  Primo Ministro Segretario di Stato e Ministro per l’interno e del Nostro Ministro Segretario di Stato per l’educazione nazionale, di concerto con quello per le finanze, indicavano l’ allontanamento dalle scuole italiana di tutti coloro i quali avevano religione ebraica.

Grazie ad alcuni documenti dell’Archivio storico del Liceo Berti, relativi all’applicazione nella scuola delle leggi razziste del 1938 che sono stati analizzati dalla classe VD  si sono scoperti i nomi di alcuni studenti che frequentarono il nostro liceo ma che a causa di queste leggi furono allontanati dall’ Istituto Domenico Berti.

Alcuni nomi degli studenti ebrei:

Alice Tedeschi (nata 24 luglio 1927)

Elena Muggia (nata il 5 aprile 1925)

Lina Segre ( 1920) 

Rosa Segre (2 settembre 1922- Auschwitz dicembre del 1943)

Abramo Segre (9 luglio 1920- Assassinato in luogo sconosciuto nel febbraio del 1945)

In loro memoria la 5^C e la 4^C hanno svolto un’ attività coinvolgendo uno studente per classe, per questo motivo al mattino vi era quel banco vuoto, inoltre i professori nel caso in cui gli compagni di di classe degli studenti interessati avessero sollevato la questione avrebbero risposto alle domande “È una legge dello stato” solo in seguito all’ entrata improvvisa di due ragazzi vestiti di scuro e lo studente mancate si è compreso meglio cosa stesse accadendo.

Alla classe sono stati mostrati elementi multimediali, che spiegavano meglio quel periodo:

   (striscia a fumetti del settimanale Balilla)

 

Non solo alunni ma anche maestri, operai, impiegati, piccoli commercianti di nazionalità ebraica furono licenziati o furono costretti a chiudere le proprie attività; Circa 7.500 ebrei italiani persero la vita nei campi di sterminio in Polonia a Chełmno, Bełżec, Sobibór, Treblinka, Majdanek, e Auschwitz-Birkenau o in tutti gli altri campi di sterminio che furono creati per la  “Soluzione Finale” ideata da Himmler capo delle SS e da Hitler. Tra i morti  vi sono anche Rosa e Abramo Segre. Nel Gennaio del 2019 verranno posate le Pietre di Inciampo recanti i loro nomi, davanti al nostro Liceo, per non dimenticare i nostri compagni, perché un compagno di scuola, è sempre un compagno di scuola.

Intervista a Valentina Valpiani, rappresentate della 4^A:

  • Come ti sei sentita quando ti hanno chiesto di partecipare a quest’attività?

” Mi sono sentita onorata, perché dovevo mettermi in gioco ed ero il tramite per far riflettere i miei compagni.”

  • Qual è stata la tua prima impressione?

“All’ inizio mi era sembrato troppo difficile e non adatto a dei ragazzi del liceo, poi man mano che tutto prendeva forma mi sono ricreduta.”

  • Come pensavi che avrebbero reagito i tuoi compagni vedendoti entrare?

“Pensavo che si sarebbero messi a ridere, invece erano molto seri e concentrati, perché avevano capito l’ importanza e la serietà del tema.” 

  • Quale sarebbe stata la tua reazione, se fossi entrata e non avessi visto un tuo compagno?

“Mi sarei informata su dove fosse finito, se fosse stato mio amico (come hanno fatto i miei compagni). Ma non mi sarei preoccupata perché capita a tutti di stare a casa ogni tanto.”

  • È stato facile per te non fare parola con nessuno di questo fatto prima che avvenisse?

“Si, è stato molto facile perché ho detto che dovevo fermarmi a scuola a causa della colletta alimentare, e loro mi anno creduto. È stato divertente quell’ aspetto.”

  • Pensi che quest’attività aiuti ad aumentare la sensibilità dei tuoi compagni nei confronti del passato?

“Si, sono convinta di sì, perché fra i compagni si crea un legame particolare, perché ci si vede tutti i giorni per 5 anni. Anche solo pensare che qualcosa del genere potesse accadere ci fa rimanere molto male, e ci fa attivare perché non succeda più, a partire da noi stessi.”

 

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

(Primo Levi, 31 luglio 1919- 11 aprile 1987, Torino)

Se selezionate il link qui sotto potrete entrare nel sito: https://yvng.yadvashem.org/  dove troverete i nomi di tutti gli ebrei deportati ed uccisi e se digitate i nomi elencati sopra vi compariranno nella pagina.

 

Di Gian Marco Maffione

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