Io non ho paura o tutti hanno paura?
Cosa c’è davvero dietro il nuovo album di Ernia
Ernia, ancora una volta ci ha dimostrato di essere in grado di stupire il pubblico; a due mesi dall’uscita, “Io non ho paura”, il suo quarto album, è già divenuto disco di platino.
Pseudonimo di Matteo Professione, Ernia, un rapper ventinovenne già conosciuto in precedenza tramite alla breve esperienza con I troupe d’Élite, di cui faceva parte anche il rapper Ghali. Più tardi è venuto allo scoperto grazie a “Come uccidere un usignolo”, 2016, il suo primo album. Ha continuato l’ascesa al successo con “Gemelli”, tra cui Superclassico, uno dei suoi brani più commerciali. In più interviste ha rivelato di essere stato preoccupato per l’uscita del nuovo disco, dopo il successo dell’ultimo. Si è sentito in dovere di dare al suo pubblico qualcosa di più, con il terrore di non riuscire a raggiungere gli stessi risultati. Nonostante questa paura, il 18 novembre, ha dimostrato di poter uscire fuori dagli schemi.
La copertina de “Io non ho paura” è un rimando al poster del film di Salvatores, tratto dal romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti. Ernia, si è messo a nudo davanti a suoi fan, esprimendo tutto ciò che ha provato nei mesi precedenti all’uscita. Nei testi e dalla voce del cantante sono trasmesse emozioni forti come ansia, paura, frustrazione; ma anche sentimenti positivi come la voglia di rialzarsi, di cambiare, nonostante ciò che ci circonda.
“…pare che le persone abbiano paura. La mia generazione è decisamente spaventata, la generazione più piccola ancora più spaventata di noi…”, ha dichiarato Matteo a Esse Magazine, nota rivista digitale; il tema del disco è infatti proprio la paura, il disco è improntato sulla paura, andare incontro verso l’ignoto, cercando conforto in qualcosa che non si sa ancora cosa sia. “…direi che è il momento più spaventoso degli ultimi 70 anni.”, ha rilasciato ancora.
Quattordici tracce, ognuna diversa dall’altra, quaranta minuti di pure emozioni, dove non potevamo che goderci il breve viaggio immersi nelle sue parole. Abbiamo ascoltato l’artista che parla dell’ansia di vivere in un Mondo che sta morendo sotto i nostri piedi, Rose & Fiori; della paura di un’instabilità socio-economica, con Tutti hanno paura, la prima traccia della scaletta, dove abbiamo trovato un feat con Marco Mengoni. Proseguendo con l’ansia di vivere in un mondo in cui il diritto di parola si è trasformato in un’arma a doppio taglio, Così stupidi.
Il centro del disco è sicuramente Buonanotte, il pezzo più disturbante dell’intero album. Buonanotte è una lettera d’amore di Ernia per il figlio, mai nato; il brano, parla dell’interruzione della gravidanza della sua compagna, di tutti i dubbi e le paure che si sono susseguite dopo quella scelta. Ernia ha scavato dentro se stesso, ricercando tutte le emozioni e andando a toccare quelle di chi ascolta. “Il brano buonanotte raccoglie più paure di quante ce ne siano nell’ album stesso. La paura di avere un figlio a trent’anni, la paura di perderlo, la paura dell’aborto.”, ha affermato uno dei producer di Matteo, ancora a Esse Magazine.
Possiamo quindi dire, di non essere stati delusi nemmeno questa volta, speriamo solo di non dover aspettare altri due anni per il prossimo album.