Anche la nuova generazione ha la capacità di fare la differenza.
È vero, siamo solo ragazzi, non esistono più i giovani di una volta e siamo così pigri da non aver voglia di alzarci dal divano per prendere il telecomando. Eppure, vogliamo essere ascoltati. Lo pretendiamo. Pretendiamo che qualcuno del governo si prenda un attimo, rinunci ad un po’ di tempo libero per ascoltare i nostri problemi. Per comprenderli, e, talvolta, addirittura risolverli. È questo il caso dell’ex senatore repubblicano e candidato alla presidenza Rick Santorum, il quale, durante un’intervista, ha suggerito: “Gli studenti dovrebbero imparare modi per rispondere a qualcuno che gli spara piuttosto che chiedere ai legislatori di risolvere il loro problema”. L’ex senatore si riferiva all’evento che ha scosso gli Stati Uniti e altri paesi del mondo un paio di settimane fa, il 24 Marzo 2018: ha avuto luogo la manifestazione studentesca March for Our Lives, nata in seguito al massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School. La protesta, ora la più grande guidata da giovani dalla guerra del Vietnam, aveva lo scopo di affermare la necessità di una maggiore restrizione sulla vendita delle armi negli Stati Uniti. Dunque, è forse uno sbaglio chiedere aiuto ai cosiddetti grandi? È forse un affronto marciare per quelli che dovrebbero rientrare tra i nostri diritti? Non mi sembra che richiedere la possibilità di andare a scuola preoccupandoci soltanto dell’interrogazione per cui non siamo preparati invece che della probabilità che qualcuno ci spari lo sia. Santorum ha definito le sparatorie avvenute nelle scuole americane come un nostro problema, un problema degli studenti. Dobbiamo risolverlo da soli? L’ex senatore repubblicano ci ha consigliato di prendere lezioni di primo soccorso o BLS (Basic Life Support) piuttosto che marciare a Washington. Lezioni che non sarebbero però servite, a detta di diversi dottori intervistati da The Washington Post: le pratiche di primo soccorso non avrebbero comunque rimediato alle perdite di sangue delle vittime delle sparatorie.
Gli studenti sono riusciti però a scatenare reazioni positive, come quella dell’ex presidente Barack Obama, che afferma: “Continuate così, ci state guidando in avanti, nulla può ostacolare milioni di voci che chiedono il cambiamento”. Perchè noi, anche se adolescenti, possiamo fare la differenza. Ci saranno sempre, al mondo, persone come il nostro caro Rick. Ci sarà sempre qualcuno pronto a sminuirci, a sottovalutarci. Qualcuno per cui non saremo mai abbastanza. Ma se non ci facessimo valere adesso, allora quando? Siamo giovani, sì; ma non stupidi. Forse un po’ pigri, forse alcuni meno maturi di altri, ma abbiamo tutta la vita davanti. Non lasciamo che qualcuno entri a scuola con il porto d’armi ed un fucile e ce la tolga.