Cinecomics Fatigue
Dopo il megaevento di Avengers Endgame, nell’ultimo biennio i prodotti dei cinecomics stanno dando troppa fatica e stanchezza sia al fandom che al pubblico con risultati disastrosi degli ultimi film. Sembra quindi di assistere a un declino del genere cinematografico, ma la realtà è articolata da enormi problemi di produzione.
Il fenomeno dei cinecomics (i film tratti dai fumetti) è stato un genere che è stato sempre considerato molto redditizio e popolare ad Hollywood per le sue cifre incredibili ai box-office mondiali, già nel Novecento con il Superman di Marlon Brando e il Batman di Jack Nicholson.
Il film Avengers: Endgame dei fratelli Russo chiudeva con un incasso storico per il cinema “la saga dell’Infinito” per l’ MCU.
La sua formula di successo era una trama composta da minacce universali, salti nel tempo, grandi battaglie cosmiche con tanti eroi mescolate con qualità audiovisive ben curate e personaggi molto profondi in pensieri e valori.
Questo portò i cinecomics ad essere dei veri e propri cult movies, ma nell’ultimo anno sembra che la loro tendenza non stia andando molto bene e i fattori di causa di questo andamento negativo non sono neanche così pochi.
I problemi sono iniziati sicuramente col lockdown per la pandemia di COVID-19, che ha danneggiato parecchio i cinema impedendo, per poi abbassare, la voglia di andare in sala, complicatasi ancora di più con il successo delle piattaforme streaming come Disney+, Netflix o HBO con serie TV della stessa qualità dei film, dando ad Hollywood gravi perdite nella presenza del pubblico.
Nel 2021 i Marvel Studios hanno intrapreso “la saga del multiverso” con prodotti mirati più sulla quantità che la qualità: tante storie di supereroi con trame banali sul fermare una minaccia di livello interplanetaria.
L’idea del multiverso, (universi paralleli con infinite realtà possibili), con una valanga di contenuti in cui è assente un principale filo narrativo si sta dimostrando ingestibile, ma pare che questo modello di produzione non voglia attuarlo solo la Marvel.
I neo CEO dei DC Studios James Gunn (regista della trilogia dei Guardiani della Galassia) e Peter Safran hanno inaugurato la fase di rilancio “Gods and Monsters”, che vista sulla carta pare molto simile alla fase quattro della Marvel che sperimentava diversi generi con tanti prodotti in sala o al cinema.
La sequela di fiaschi al botteghino dei film come The Flash e Ant-Man and the Wasp: Quantumania è stata accompagnata da varie critiche sugli effetti visivi, considerati confusi e di pessima qualità considerando l’alto budget dei film.
Questo perché, gli Studios sono noti per offrire poche paghe agli operatori degli effetti speciali per poter lavorare, iniziando progetti con poco personale e pochi finanziamenti.
Gli artisti degli effetti visivi sono stati visti piangere davanti alla scrivania durante settimane di ottanta ore perché obbligati a seguire delle scadenze inamovibili e delle riscritture dell’ ultimo minuto.
In tutto questo, l’affermazione del CEO della Disney Bob Iger in cui dice che mireranno più sulla qualità che la quantità dei progetti futuri lascia molto a desiderare sull’onestà intellettuale degli studios cinematografici per quanto riguarda i progetti futuri sui supereroi (e della loro qualità) negli anni a venire.