Pd rinasce progressista
Con la vittoria di Elly Schlein alle primarie della segreteria, s’intravedono possibili luci di speranze progressiste nel Pd: con una leadership veramente a difesa di tematiche sociali e civili, deve riconqustare elettori e alleati politici.
Nella notte del 26 febbraio 2023 si rivela che ai gazebo delle primarie del Pd, tra 1 milione e 300 mila votanti, il 53,75% ha votato Elly Schlein mentre il 46,25% ha votato Stefano Bonaccini. La nuova (e prima) segretaria donna, femminista, bisessuale, movimentalista con salde origini borghesi fa scuotere a sinistra iscritti e cittadini con un grande entusiasmo.
Schlein parla di “rivoluzione” e delle massime priorità del paese. “Lavoro, uguaglianza, diritti, tutela delle fasce più povere. Saremo un’opposizione compatta per il Governo di Giorgia Meloni e vogliamo dare una risposta all’astensionismo”: sono parole che danno speranza a qualsiasi attivista di sinistra.
Sostenuta in prima linea dall’AreaDem e Dems vicine a Zingaretti e dai Giovani turchi (l’ala più a sinistra del Pd), è anche ben accetta dall’ Alleanza Verdi-Sinistra e dal Movimento 5 stelle, partito che negli utimi mesi sta avendo un’orientamento di centro-sinistra.
“Mi interessa capire se Schlein sarà con noi sul salario minimo legale, contro gli inceneritori e per una svolta all’escalation militare, insomma se cercherà un’alternativa rispetto all’infinito invio di armi in Ucraina che ci sta portando al burrone del conflitto nucleare” dice Giuseppe Conte, presidente dei 5 stelle.
Conte rimane cauto, però. “Mi confronterò con lei. Una nuova segretaria non fa automaticamente un nuovo Pd. Un conto è la segretaria, un altro è il partito”. Nonostante fra i due leader ci sia una grande intesa di battaglia comune su molti temi attuali, c’è rivalità per la decisione su chi diventerà la guida del centro-sinistra, scelta confermabile dalle elezioni europee del 2024.
Se escludiamo la tematica delle armi in Ucraina di cui ha un’opinione ancora vaga, Elly Schlein sta dimostrando d’essere una leader moderna che può davvero fare una linea di dura opposizione alla destra di Giorgia Meloni, come abbiamo visto recentemente.