“Tutta la vita che vuoi”
In questo romanzo viene raccontata la storia di tre ragazzi, tre adolescenti che fanno di tutto per poter sentirsi finalmente liberi. Liberi dai problemi, dalle sconfitte e dalle incertezze della vita. La loro storia inizia con tre vite differenti, ma che piano piano si uniranno sempre di più fino a diventarne una unica.
Filippo Maria Tombin è un ragazzo timido e follemente innamorato di una ragazza, una sua compagna di classe, chiamata Giada Tosi. Questo suo forte sentimento è uno dei motivi per cui Filippo riesce finalmente a trovare il coraggio di dire ciò che pensa al suo professore di fisica davanti a tutti i compagni, fino ad insultarlo. Riesce a dirgli tutto ciò che si era tenuto dentro da tanto tempo, tutti i comportamenti scorretti che aveva avuto il professore nei suoi confronti, e questo gli fa fare un’ottima prima impressione a Giada Tosi.
Ogni comportamento scorretto ha delle conseguenze, e quello di Filippo Maria Tombin non fa eccezione. Poco dopo infatti si ritrova seduto davanti alla Preside.
La mancanza di rispetto verso il professore che tanto odiava gli fa provare una nuova sensazione. Non ha un nome, ma lui la prova ed è proprio quest’ultima a indirizzarlo verso un nuovo comportamento scorretto. Non esita e inizia a scappare dalla scuola diretto verso il funerale del fratello del suo migliore amico.
Giorgio De Santis è il migliore amico di Filippo Maria Tombin.
Giorgio si sta preparando per andare a quello che forse sarà il momento più brutto della sua vita. Sta per andare ad assistere al funerale di suo fratello Luca, morto per un incidente in auto. È in quel momento che, con le sue balbuzie, si domanda come sia possibile che a solo due ore al funerale, non gli sia neanche scesa una lacrima. Così cerca di comportarsi nel modo in cui Luca gli direbbe di vivere quel momento, ma sembra che nessuno approvi i suoi comportamenti.
Finalmente trova un attimo di pace appena intravede il suo migliore amico correre per arrivare il prima possibile alla chiesa.
Nonostante la presenza di Filippo Maria, Giorgio sente ancora qualcosa di strano in se stesso. È in quel momento che viene pervaso dalla stessa sensazione che aveva provato Filippo appena prima di affrontare il professore.
I due ragazzi si ritrovano così dentro la macchina dell’avvocato De Santis, il padre di Giorgio: tutti e due minorenni e quindi senza patente. Appena Giorgio comincia a guidare i due ragazzi iniziano a sentirsi finalmente liberi.
La loro avventura continua con l’incontro di quella che sembrava fosse solo una pazza con una pistola ma che si rivelerà essere tutt’altro.
Parliamo di Claudia Bolla, o semplicemente detta Clo, l’inventrice dei 225 motivi per cui bisogna vivere.
Appena scappata da un negozio in cui aveva rubato un cellulare, un modo che fa scacciare la pioggia che le cade dentro, punta una pistola sui due ragazzi, che la fanno salire sull’auto per scappare dalle guardie, e da quel momento inizia la loro storia.
Una storia di tre adolescenti che scappano dalla polizia, che compiono una rapina, che rubano una macchina ma che si sentono felici tra baci e abbracci.
Uno alla volta si confidano e rivelano i propri desideri che andranno a realizzare. Prima si dirigono a Pisa per Filippo Maria, che va a fare una visita a sua madre che l’aveva abbandonato da piccolo, e le dice tutto ciò che pensa di lei.
Poi si dirigono a casa di Antonella Zaia, la madre di un ragazzo che è stato investito da un anonimo che lo ha lasciato morire sulla strada. Qui Giorgio si libera di un peso che lo turba dalla morte del fratello, dato che è stato proprio Luca ad investire quel ragazzo. Luca stava andando a raccontare tutto ma la sua morte gliel’ha impedito.
Però Giorgio decide di andare lui stesso a rivelare l’accaduto, e dopo si sente così bene che non balbetta neanche più.
Infine è rimasto solo il desiderio di Clo, cioè quello di andare via per sempre da quella città. All’inizio i due ragazzi sono contrari a questo desiderio, e rispondono di no quando Clo propone loro di andare assieme a lei. Poi però, mentre Clo cammina davanti a loro e li saluta per l’ultima volta, i due ragazzi si lanciano uno sguardo e capiscono di dover andare con lei.
COMMENTO PERSONALE
Questo romanzo mi è piaciuto molto. All’inizio mi annoiava un po’, dato che parlava di tre vite senza un collegamento tra di loro, ma poi si è rivelata una storia interessante, intensa, commovente e divertente che, giunta la conclusione, mi è dispiaciuto molto non poter più continuare a leggere.
Penso che mi sia piaciuto molto perché è la storia di tre ragazzi che sono adolescenti come me e i miei amici e quindi capisco i loro comportamenti e le loro reazioni.
Come libro è scorrevole e semplice ma trasmette molte emozioni, come la felicità, la libertà e a volte anche la tristezza e la malinconia.
Come storia è strutturata in modo chiaro, i personaggi sono descritti bene.
Trovo che il finale sia molto azzeccato perché lascia un senso di vuoto e nostalgia.
Ammetto di non amare particolarmente i romanzi e i film di questo genere. Devo dire però che mi è piaciuto lo stesso e ho provato un genere che pensavo di non amare, ma che si è rivelato interessante (almeno in questo libro).
Consiglio questo libro a tutti gli adolescenti ma anche ai più anziani e ai più giovani, perché nella storia si può percepire il senso profondo delle parole che compongono le pagine.