“Dalle pietre alle storie”: un viaggio per non dimenticare, nemmeno da casa
Anche quest’anno, nonostante gli innumerevoli limiti che la pandemia ha causato, la professoressa Gazzi e i suoi alunni si sono preoccupati di riportare l’attenzione sulla Giornata della Memoria, ricordandoci che non dovrebbe essere trascurata nemmeno in un periodo come questo. In particolare, quest’anno si sono messi in gioco gli studenti della classe 4^G e Nicolò Di Pasqua, pianista della 5^G.
La realizzazione di uno spettacolo a teatro non è stata possibile, ma, malgrado le difficoltà, i ragazzi hanno realizzato un vero e proprio percorso “Dalle pietre alle storie“. Il video integrale, che sarà pubblicato sul canale Youtube del liceo il 27 gennaio, si compone di diversi capitoli di storie indipendenti, ciascuna accompagnata da immagini e filmati. Nella circolare dedicata all’evento, inoltre, sarà possibile visionare i singoli capitoli grazie ai diversi link appositi.
Come ogni anno, ovviamente, seppur a distanza, recitazione, canto e musica non possono mancare: i ragazzi infatti, hanno svolto le prove anche (e soprattutto) online, e le registrazioni sono state possibili soltanto dal 18 gennaio, il giorno del fatidico rientro a scuola.
I diversi capitoli che compongono il video integrale saranno i seguenti:
1. Una breve introduzione sulle Stolpersteine di Torino (bisogna infatti ricordare e sottolineare che anche davanti alla nostra scuola si trovano delle pietre d’inciampo, quelle dedicate alla memoria dei fratelli Segre);
2. La storia di Italo Momigliano;
3. La storia di Enzo Lolli;
4. La storia dei fratelli Segre;
5. La storia di Elena Recanati;
6. Un breve epilogo a conclusione delle storie.
La pubblicazione del video registrato sul canale YouTube della scuola permette, inoltre, di poterlo visionare in ogni momento, anche dopo il 27 gennaio, e non per forza sotto la direzione dei professori interessati. La Giornata della Memoria, infatti, non deve risultare un obbligo scolastico ma, al contrario, deve essere un’occasione per esprimere la propria volontà di ricordare, una volontà che non deve ridursi ad una singola giornata all’anno. Anche se in questo periodo, com’è normale che sia, le preoccupazioni sono molte e a dir poco invadenti, trovo che sia necessario recuperare quelle che, si spera, fossero delle abitudini, come dare voce alle ingiustizie e alle tragedie passate. Non sarà di certo una pandemia in corso ad arrestare la nostra volontà di conoscere, comprendere e ricordare, no?