Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Gipsy

Chi sono i gipsy?

È difficile rispondere alla domanda: “chi sono i gipsy?”. In realtà, non esiste una risposta univoca, poiché sono molti i popoli e le etnie che, dalla cultura anglosassone, vengono indicati con questo nome.

La radice del nome gipsy è rintracciabile, probabilmente, nel termine “egyptian”. Durante le migrazioni dal Medio Oriente, di cui erano originari, all’Europa, i nomadi gipsy raccontavano infatti di essere discendenti della nobiltà egiziana decaduta, in pellegrinaggio per vari e talvolta fantasiosi motivi.

Sostenendo di essere partiti dalla loro terra natale per purificarsi dalla colpa di aver forgiato i chiodi con cui Cristo era stato crocifisso, ottenevano spesso salvacondotti firmati da Papi e principi. Con questi documenti viaggiavano incessantemente per tutta l’Europa praticando le professioni tradizionali della loro cultura, che si sono evolute nel corso del tempo.

I gipsy, infatti, sono sempre stati allevatori di cani e di cavalli, fabbri e maniscalchi, ma attualmente molti si sono reinventati come operai specializzati nella stesura dell’asfalto, rottamatori e meccanici.

Chi sono i gipsy traveller?

La società traveller, che per buona parte è divenuta stanziale in Inghilterra, ha mantenuto inalterate nel tempo alcune precise connotazioni. Parliamo dell’importanza fondamentale della famiglia nei rapporti sociali, la forte chiusura rispetto al popolo autoctono della regione in cui sono stanziati e il ruolo completamente subordinato della donna.

Premessa, da noi le comunità Rom sono spesso su tutti i giornali, più che altro perché rappresentano, secondo alcuni un pericolo per la società. All’estero c’è chi invece ha cercato di andare aldilà dei pregiudizi e ha deciso di entrare nel loro mondo per capire anche come vivono queste particolari comunità, le cui caratteristiche variano da paese a paese. Nasce così Il mio grosso grasso matrimonio Gypsy,  un programma su Real Time. Dopo la versione inglese, inoltre, è stata anche creata l’edizione statunitense.

Negli States la popolazione Rom è a quota un milione di individui, numeri che non potevano sfuggire alle telecamere di TLC, famosa rete factual via cavo, che ha ottenuto il permesso di sbirciare all’interno del loro particolarissimo mondo, talmente anonimo da risultare quasi parallelo. Tradizione e modernità, effetti speciali e megalomania: i Gypsy hanno uno stile di vita tutt’altro che discreto, e questa loro caratteristica si ripercuote soprattutto nelle sentite e sfarzose celebrazioni religiose.

Stanchi dei soliti matrimoni eleganti, composti e un po’ noiosi?

Negli ultimi anni si parla tanto di matrimonio gipsy, un rito in cui l’eleganza lascia il posto alla stravaganza, in cui i vestiti più sono colorati, meglio è. Le spose non devono per forza vestire di bianco, ma possono osare come e quanto desiderano, non ci sono vincoli per damigelle e invitati che possono serenamente vestire di fucsia, ma anche in verde o in viola, seguendo i propri gusti e quelli degli sposi. In questo tipo di matrimonio il lusso è sepolto sotto strati di tulle e applicazioni, e i vestiti, per quanto bizzarri, sono costosissimi, così come i gioielli e le carrozze.

Il matrimonio gipsy è una tradizione che appartiene alla cultura gitana, quella dei Rom, e nonostante le nozze sfarzose ed esagerate, i valori sono autentici e, per certi versi, molto più rigidi di quelli a cui siamo abituati. I gitani credono moltissimo nel sacramento del matrimonio e nella castità prematrimoniale, per loro non sono concepibili il divorzio e le relazioni extraconiugali e, proprio per evitare tentazioni, di solito si sposano molto giovani, in media tra i 16 e i 20 anni. Quando si parla di matrimonio gipsy si pensa immediatamente a cerimonie kitsch e un po’ sui generi in cui la superficialità regna sovrana; in realtà non è così, perché i gitani danno molta importanza al rito, alle tradizioni e a tutti quei tasselli, propri di ogni famiglia, che rendono ogni matrimonio unico e meraviglioso.

Il matrimonio gipsy è pomposo e sfarzoso, eccessivo e colorato, ma è una tradizione molto sentita dalle popolazioni gitane che, pur essendo nomadi e spostandosi spesso da un posto ad un altro, tengono ben salda la loro cultura. Le tradizioni variano un po’ in base alle diverse etnie di appartenenza e vengono trasmesse di generazione in generazione.

Il matrimonio gipsy coinvolge tutta la famiglia e gli amici, è una festa per tutti in cui l’ostentazione ricopre un ruolo molto importante, ma in fondo questa è una prerogativa di tutti i matrimoni, gipsy e non! Gli abiti da sposa sono quasi monumentali, realizzati e misura e ricchi di applicazioni come strass, pizzo, cristalli e perle, e lo stesso discorso per le damigelle, che prediligono i colori sgargianti, e per gli invitati, che non possono certo sfigurare con outfit banali!

Ai matrimoni gipsy non mancano mai carrozze e limousine, mentre i regali per gli sposi sono sempre costosissimi, per non sfigurare rispetto allo sfarzo delle altre famiglie. La cerimonia si svolge di mattina e segue il rito cattolico o evangelista, dipende dalla fede degli sposi. Dopo il rito si procede con il ricchissimo banchetto nuziale, in cui vengono serviti i piatti scelti dagli sposi e dalle rispettive famiglie. Durante il ricevimento gli ospiti sono allietati dalla musica dal vivo e, molto spesso, viene ingaggiata un’orchestra. Non mancano le danze e gli spettacoli per intrattenere gli ospiti e rendere la cerimonia movimentata e allegra.

 

Tra le tradizioni simpatiche legate al matrimonio gipsy, sono presenti i rapimenti della sposa, cioè gli amici dello sposo prelevano la sposa e il futuro marito, per riavere la sua dolce metà, deve pagare un riscatto, che di solito è una cassa di alcolici, un modo simpatico per mettere un po’ di pepe al matrimonio! In alcune famiglie la notte di nozze gli sposi la passano separati, ognuno con la propria famiglia, per celebrare l’ultimo giorno che passeranno con loro.

 

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4 Commenti

  1. Molto interessante!
    L’articolo è davvero minuzioso, è bello potersi informare su tradizioni e costumi diversi dai nostri in questa maniera.
    Trovo simpatica l’iniziativa del riscatto per la sposa rapita, più che altro perché è una scusa per gli amici dello sposo di farsi furbi e farsi portare un po’ di cibo o da bere.

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