Il ragazzo e l’airone
Uscito in Italia il primo gennaio 2024, “Il ragazzo e l’airone” è il nuovo capolavoro del regista Hayao Miyazaki prodotto dallo studio Ghibli. Questo film è considerabile un vero e proprio mosaico di cui bisogna mettere insieme i pezzi e del quale non si devono assolutamente sottovalutare i significati simbolici, spesso non scontati per la nostra cultura occidentale.
La trama è incentrata sulla storia di Mahito, un ragazzo che dopo la morte della madre si trova costretto a trasferirsi fuori città con il padre, il quale ha trovato conforto nell’affetto della cognata Nazuko.
In questa nuova casa, Mahito entrerà in contatto con un airone cenerino, un personaggio estremamente complesso, sia per quanto riguarda la sua evoluzione nel corso della pellicola, sia per il suo significato allegorico; esso infatti non solo svolge il ruolo di traghettatore dal mondo dei vivi all’ aldilà (un po’ come Caronte nella Divina Commedia), ma nella cultura giapponese gli aironi vengono ricondotti alla morte, al mondo degli spiriti e al passaggio ad un altro mondo.
Il nostro protagonista verrà infatti guidato dal pennuto lungo il suo viaggio, che si rifletterà anche sulla sua persona portandolo a compiere un’evoluzione e un’enorme crescita.
Molto probabilmente il personaggio di Mahito è in realtà basato sulla vita del regista in quanto entrambi sono figli di un ingegnere navale e la madre di Miyazaki soffrì di tubercolosi spinale, il che potrebbe essere collegato alla malattia della madre del protagonista e anche a quella della zia che si trova costretta a letto.
Quest’opera parla insomma del dolore e delle avversità della vita, ma anche dell’importanza di riporre fiducia nel prossimo e di amare, ricordando sempre l’importanza del ruolo che la famiglia svolge nella nostra esistenza; per poterlo comprendere al meglio è bene cercare di leggere tra le righe e non lasciarsi ingannare dalle apparenze di un semplice cartone animato per bambini.
