La Divina Commedia di Tedua

Se siete fan di Tedua, é da qualche anno che aspettavate questo album o, se non lo siete, probabilmente ne avrete sentito parlare. 

Composto da 16 tracce, con intro e outro. Nelle canzoni sono presenti diversi feat: Baby Gang, Kid Yugi, Sfera Ebbasta, Salmo, Federica Abbate, Geolier, Lazza, Marracash, Bnkr44, Rkomi e Bresh. 

L’album è stato anticipato nel 2020 e sarebbe dovuto uscire l’anno successivo. Sfortunatamente i fan hanno dovuto attendere ancora due anni. In realtà, fortunatamente, perché in questi due anni Tedua ha avuto modo di perfezionare e migliorare il suo disco. Posso dire che questa attesa è stata ripagata. 

“La divina commedia” non è un album con pezzi buttati a caso ma è frutto di artisti che hanno pensato e studiato ogni parola. 

È proprio la presenza di così tanti artisti a rendere l’album ancora più interessante. Nelle sue interviste Tedua motiva la sua scelta di fare numerosi feat. 

«Lavorare con dei musicisti molto bravi mi ha fatto crescere non solo tecnicamente, ma anche nell’intendere il genere. Che è quello che ha sempre fatto Salmo, che ha fatto Gemitaiz, che ha fatto Marracash. Guarda Lazza, non è lì dov’è a caso, è il suo background da conservatorio a dargli quella marcia in più. In secondo luogo c’è questa cosa che nessuno dice: ma tutti vanno in sbatti dopo un grande successo.[…] Mi sento un artista versatile, che è bravo a far più cose, a cui piacciono più cose. Alcune cose però sono meno bravo a farle. Quindi ho dovuto capire cosa, su sedici brani, andasse bene per me. […] Io sono giovane, ma voglio diventare un artista. Senza però scimmiottare un background che non ho.»

Insomma, Tedua è consapevole di avere sfornato un disco di potenziale successo, un disco che sarà ascoltato da molti, ma vuole restare umile e non modificare il proprio modo di fare musica. 

“La Divina Commedia” emerge rispetto altri dischi grazie a cosa è ispirata, appunto alla Divina Commedia di Dante. In particolare all’inferno e al purgatorio. 

«Nel disco cerco di smuovere le coscienze. Il mio Inferno è stato diventare famoso con il conseguente scontro fra le esigenze dell’industria e la mia creatività libera, il Purgatorio è l’oggi, è l’essere passato dal vivere in strada al potermi permettere un’esistenza diversa grazie alla musica. Il Paradiso sarà un nuovo stato di consapevolezza. Tutti dobbiamo mirare a essere persone migliori».

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