Magneto: Testamento

Una storia che trasmette in modo ottimo e doloroso l’importanza di uno degli eventi storici più catastrofici compiuti dall’uomo: l’Olocausto.

Magneto, uno dei più grandi ex-supercriminali e x-men al mondo, porta con sé un passato oscuro: da ragazzo ha vissuto sulla propria pelle lo sterminio nazista. Era un ebreo che viveva in Germania con la famiglia e, mentre iniziava a conoscere l’amore, la sua vita è stata spezzata da quella che sarebbe stata chiamata la Seconda Guerra Mondiale.

La storia si caratterizza molto per il suo protagonista: non vengono mai visti i superpoteri di Magneto. Infatti si menzionano poco e solo attraverso degli indizi, rendendo tutta la trama quasi indipendente dal mondo dei supereroi Marvel.

Interessante anche il cambiamento simbolico del signore del magnetismo. Nel 1963 debutta con un’idea di superiorità dei mutanti nei confronti degli umani, paragonabile a quella di Malcolm X quando era nella Nation of Islam; nel 2008-2009 arriva a rappresentare il triste ricordo della Shoah.

L’autore Greg Pak (Planet Hulk, World War Hulk, Darth Vader) riesce nel modo migliore a ricreare l’atmosfera storica del tempo, grazie anche a fatti realmente accaduti. Una storia che poteva essere quasi perfetta se non fosse per un grave errore: i dialoghi sono talmente veloci che quando hai finito di leggere, sembra che l’hai fatto in un sol boccone. Forse, per un tema simile, ci sarebbe voluto più spazio di riflessione.

Ai disegni troviamo Carmine Di Giandomenico (Spider-Man Noir) che con il suo stile da tratti di Picasso, messo insieme ai cupi dipinti digitali di Marko Djurdjevic, fa visivamente qualcosa di particolare e allo stesso tempo scioccante.

Voto: 8.45/10

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