Negazionisti dell’Olocausto: Rimasuglio nazi-fascista o complottismo storico
“Il negazionismo dell’Olocausto è una corrente di pensiero antistorica e antiscientifica il cui principale assunto è la negazione della veridicità dell’Olocausto, ossia del genocidio degli ebrei da parte della Germania nazista”.
Questa è la definizione che mamma Wikipedia attribuisce al negazionismo o revisionismo dell’Olocausto, che per quanto esaustiva tralascia l’aspetto più umano dell’argomento.
Infatti la domanda che tutti vi state probabilmente ponendo è: Chi sono i negazionisti dell’Olocausto?
La risposta è più complessa del previsto.
Per molti di voi potrebbero essere, antisemiti, fascisti, nazisti e non avreste completamente torto, ma sarebbe incompleta
Infatti insieme a questi scarti umani e politici troviamo anche sinistre radicali e islamici estremisti.
Se per i primi la risposta “appare ovvia”, per gli altri due nostri intolleranti “amici”, essa va ricercata nella legittimità dello stato d’Israele.
Questi due “campioni” ritengono che l’unico motivo per cui l’Olocausto è tanto considerato è per giustificare l’esistenza dello Stato israeliano e per favorire una lobby imperialista ebraica.
Adesso che abbiamo inquadrato le ideologie di questi negazionisti, voglio associare loro dei volti.
Partendo dal nostro Bel Paese troviamo Carlo Mattogno, storico?, professore universitario?, laureato in … ?
No!, nessuna di queste opzioni.
Il signor Mattogno è felicemente spostato con la causa cattolica fondamentalista.
Pur avendo pubblicato i suoi testi per case editrici neofasciste, si è sempre dichiarato democratico.
adesso che abbiamo capito chi è l’esimio Mattogno, mi vorrei focalizzare sulle sue teorie.
lui crede che il regime nazista non avesse intenzione di sterminare ebrei e zingari e che i campi di concentramento fossero solo luoghi di transito o lavoro dove esiliare persone politicamente pericolose.
Inoltre crede che le testimonianze riguardanti un possibile coinvolgimento delle camere a gas nello sterminio degli Ebrei, siano false e contradditorie.
Ma tralasciando il nostro connazionale, ora parliamo del più famoso negazionista dell’Olocausto a livello mondiale, ancora in vita, il saggista e revisionista storico, britannico, David Irving.
Costui è passato alla storia per: negare completamente l’Olocausto e affermare l’innocenza e la grande leadership di Hitler; per le innumerevoli cause giudiziarie perse con relativi e pesanti risarcimenti e in fine per un film che parla di lui “La verità negata”.
Su questo personaggio non mi voglio prolungare oltre, perché per quanto interessante dal punto di vista dell’assurdità delle sue teorie trovo inutile parlare di una persona talmente ostinata davanti all’errore.
Ma ancora una domanda non ha avuto risposta cioè, queste teorie hanno una qualsivoglia validità storica o scientifica?
Assolutamente no! Infatti la risposta sembra quasi futile ad una domanda che mette nella stessa frase negazionismo e scienza.
Ma è necessaria per introdurre un’aspetto molto importante, “l’ideologia”, infatti ogni visione revisionista ed alternativa tralascia volutamente qualsivoglia forma di obbiettività per sfociare in un populismo rinominato liberta di parola.
Loro si giustificano attraverso il diritto di poter dire tutto e il suo contrario.
Per concludere voglio esprimere il mio pensiero.
Questi presunti uomini che di umano niente spartiscono con me e con tutte le famiglie di quelle persone che tra la cenere, il gas, la fame e le malattie sono morte in un vero e proprio sadico e malato gioco, in cui come nella tombola la morte non veniva commessa dai carnefici su uomini, donne, anziani e bambini, ma su numeri che strillavano, soffrivano e vedevano passare davanti ai loro occhi atrocità talmente immonde che chi le nega scade in un tripudio di ignoranza e insensibilità.