Erasmus day, tanti sogni un’esperienza unica
Torino, aula magna del liceo Domenico Berti. Tanti giovani guardano dubbiosi la lavagna multimediale e strani figuri che si aggirano con macchine fotografiche e telecamere. Qualcuno sbadiglia ed altri sbuffano irritati: le prime ore della mattinata sono dure per tutti. Per quale motivo sono stati convocati? La risposta non tarda ad arrivare.
14 ottobre 2021, Erasmus Day. Seppur con distanziamenti e mascherine, la voglia di viaggiare e di andare alla scoperta di usanze e lingue dei paesi limitrofi al nostro non si ritrae di certo; specie per chi frequenta l’indirizzo linguistico questi due anni sono stati particolarmente traballanti e privi di piccole soddisfazioni personali, una tra tutte il non poter parlare la lingua sul campo. Una condizione non poco piacevole. Per fortuna, accorrono in soccorso le numerose associazioni che permettono, alcune solo agli insegnanti altre anche agli studenti, di riparare e riprendersi al meglio da questa situazione disastrosa. Una tra queste è il progetto Erasmus.
Il progetto Erasmus, per ora aperto solo ai professori e non ai liceali, cerca di approcciare i ragazzi ad una realtà diversa rispetto a quella alla quale sono abituati. Per esempio, donando loro l’opportunità di trascorrere un mese o più settimane all’estero. Coloro che partecipano non si confrontano solo dal punto di vista scolastico, ma anche prestando Servizio all’interno di una comunità. Quest’esperienza infatti, aiuta a sviluppare il senso di collaborazione e della priorità. Non solo: vivendo a stretto contatto con persone che parlano una lingua differente rispetto la propria, si sviluppa una spiccata dote linguistica.
Esperienza che è vivamente consigliabile nel periodo estivo, ma non durante l’anno scolastico poiché così facendo si avrebbero più possibilità di viverla a pieno, senza aver paura di non riuscire a portare avanti gli studi. Inoltre, le amicizie che si costruiscono sono un ottimo modo per interagire con gli autoctoni ed immergersi nell’atmosfera circostante, che indubbiamente è assai diversa da quella italiana. Per vivere l’anno all’estero è meglio rivolgersi ad associazioni differenti che si focalizzano meglio sui problemi ad esso annessi come, per esempio, riuscire a stare al passo con il programma ministeriale italiano.
Il progetto, essendo parte di un più ampio sfondo europeo, è finanziato dallo Stato, diventando quindi accessibile a tutte le famiglie. Ottimo modo per ampliare il proprio bagaglio culturale e personale è sicuramente un’esperienza che vale la pena vivere, sia pure per poche settimane.