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Top 10 tradizioni carnevalesche nel mondo.

Cari lettori, dato che il Carnevale, anche quest’anno, non potremo festeggiarlo nel più spensierato dei modi, ho pensato di farvi visitare virtualmente dieci luoghi nel mondo in cui è molto sentito. Spero possiate coglierne tutta la loro bellezza. Vi lascio immergervi nella lettura!

#10 Oruro. Città situata in Bolivia, nel sud America, attira ogni anno centinaia di turisti grazie al suo Carnevale. Quest’ultimo infatti, unisce le antiche tradizioni locali a quelle cristiane, dando vita a spettacolari feste; questo ha contribuito a renderlo patrimonio dell’UNESCO. Le celebrazioni durano circa una settimana, rigorosamente prima del mercoledì delle ceneri. La festa ha un nome molto particolare, ovvero Diablada. È dedicata infatti al Dio della Montagna, che ne custodisce le varie ricchezze utilizzando demoni e mostri. La cerimonia termina con l’adorazione della Vergine della Cava.

#9 Santa Cruz de Tenerife. Tra le isole delle Canarie, Tenerife è decisamente quella che vive con più stile il Carnevale: le celebrazioni ricordano per certi versi quelle di Rio e sono addirittura state dichiarate patrimonio dell’UNESCO. La musica prevalente è quella spagnola o latino americana. Una tradizione molto particolare è l’elezione della Regina del Carnevale, dove le ragazze si sfidano a suon di costumi stravaganti. Infine, i festeggiamenti terminano con una parata di cinque ore.

#8 Binche. Il Carnevale più celebre del Belgio, è diventato parte dei patrimoni dell’UNESCO. I Gilles si riversano nelle strade, ovvero tutti abitanti di Binche da almeno cinque anni, con indosso un costume particolare ed una maschera costituita da cera bianca ornata da occhiali verdi, barba, baffi e bassette bionde. Ai piedi, infine, degli zoccoli di legno. In altri paesi ci sono delle varianti nella figura dei Gilles, ma i più precisi ritengono che quella più attendibile sia a Binche.

#7 Vienna. La capitale dell’Austria, tra un misto di eleganza e tradizione, rende onore alle sue nobili origini. Alcune delle feste, poiché richiedono una grande preparazione nella fabbricazione delle maschere e dei costumi, vengono celebrate con una cadenza di tre o cinque anni. Molti dei carnevali celebrati nelle varie zone della Nazione sono stati dichiarati patrimonio dell’UNESCO, per omaggiare la vasta complessità nella quale avvengono. A Vienna, più che alle maschere, si dà importanza all’inizio della stagione dei balli. La loro partecipazione è libera, tutti possono prendervi parte e immergersi in un’atmosfera senza tempo.

#6 Ivrea. Provincia della nostra amata città, Torino, è stata proclamata patrimonio dell’UNESCO nel 2018. Ha di certo le sue ragioni per esserlo, tra queste il fatto di avere uno dei carnevali più sfrenati della regione nonché uno dei più anziani d’Italia, poiché esso risale al Medioevo. La Vezzosa Mugnaia è il simbolo della festa. La famosa battaglia delle arance si rifà ad una leggenda: Violetta, figlia di un mugnaio, riesce ad uccidere il Marchese di Monferrato, liberando così la città dal suo oppressore. Si dice che chi indossa un berretto rosso, non venga colpito dalle arance che vengono lanciate dal carro, simbolo della rivolta. In realtà, nel caos che ne consegue, è comunque molto facile che un’arancia possa involontariamente far male, ma non per questo la celebrazione è meno divertente!

#5 New Orleans. Verde, giallo e oro. Questi sono i tre colori simbolo del Mardi Gras, la festa per eccellenza della capitale della Louisiana. Caotica, confusionaria, ma soprattutto ricca di allegria, deve il suo nome francese alle colonie di Luigi XIV. Nei giorni di sfrenati balli ed immense pazzie, si susseguono parate che regalano alla città un’esibizione che viene definita da molti “il più grande spettacolo gratuito esistente sulla Terra.” Come non lasciarsi contagiare da quest’immensa frenesia?

#4 Monaco di Baviera. Chiamato anche Fasching, trova origini nei giochi cavallereschi medioevali. Nel centro storico, viene data la corona a due principi, un uomo ed una donna, che porteranno lo “scettro dei mattacchioni”. Ultimamente, per renderla più appetibile alle famiglie, vengono indetti anche due principini. I bambini hanno degli eventi dedicati esclusivamente a loro, come il Kinderfasching, una giornata da passare interamente in maschera.

#3 Nizza. Una delle più importanti manifestazioni della Costa Azzurra, viene svolta in due tempi: una meravigliosa parata durante il giorno e la battaglia dei fiori durante la notte. Il tema del carnevale cambia ogni anno, anche se viene reso noto con largo anticipo per una buona riuscita dell’evento. La battaglia dei fiori, in realtà, consiste in un amichevole lancio di questi ultimi dalle maschere dei carri. Nata da un’antica tradizione, oggi utilizzata per dare un tocco di colore in più.

#2 Rio de Janeiro. Ecco uno dei carnevali più famosi del mondo dopo Venezia: quello brasiliano. Come non restare rapiti di fronte all’immensità di questa festa così vasta? Qui il Carnevale è una vera e propria istituzione che, con il tempo, ha attirato moltissimi turisti dai quattro angoli del pianeta: la sfida tra dodici scuole di samba, le più prestigiose, per ottenere l’ambito titolo di campione del Carnevale. Così, in un susseguirsi di colori sgargianti, costumi strambi e musiche assordanti, per ben quattro notti di seguito, la competizione infuria. Solitamente ogni scuola ha i suoi colori tradizionali, che determinano così le tonalità dei costumi e dei carri, ma la creatività è sempre all’ordine del giorno. Negli ultimi anni si è diffuso molto il Body art, ovvero la tecnica artistica che prevede l’uso di colori sul proprio corpo. Questo ha trovato un po’ di dubbio all’inizio, ma oggi è spesso praticato per sostituire i pesanti vestiti che le ballerine dovrebbero portare (arrivano infatti a pesare dai tre ai venticinque chili). Inizialmente il Carnevale di Rio era una festa molto spontanea, un’occasione per dimenticare le differenze della società e sentirsi quindi tutti sullo stesso piano. Purtroppo, adesso sta diventando strettamente legato al business.

#1 Venezia. Come concludere se non parlando del Carnevale più apprezzato nel mondo, ovvero quello veneziano? Risale addirittura agli antichi romani, anche se alcuni lo collocano ancora più indietro nel tempo, con il culto dedicato a Bacco. Una cosa è certa: questa festa era amata allora come oggi, tanto da essere importata in vari luoghi del mondo. Inizialmente, nella Serenissima rivestiva il compito di sfogo per i ceti sociali meno agiati, cosicché potessero godere anche loro una volta all’anno di feste e banchetti. Le elaborate maschere permettevano inoltre, di nascondere i propri visi e rimanere nell’anonimato. Era dunque possibile compiere furti e reati d’ogni genere senza venire scoperti. Per un certo periodo vennero emanate leggi restrittive sulla possibilità dell’uso delle maschere dopo le sei del pomeriggio. Dopo la conquista napoleonica, il Carnevale non fu più celebrato, rinnovandosi solo dopo due secoli, nel 1967. Uno degli eventi più ambiti in tutta Italia e non, è indiscutibilmente il Ballo del Doge, una festa esclusiva. Le innumerevoli attrazioni tenute da Antonia Sautter da più di ventisette anni, emozionano e lasciano a bocca aperta il mondo ad ogni edizione. Preparato con cura meticolosa ed un’attenzione ai dettagli vertiginosa è spesso citato dai giornali di ogni Nazione. Indimenticabile inoltre il volo dell’Angelo, altro fiore all’occhiello della città. In Piazza San Marco, l’Angelo prescelto (sempre raffigurato da una donna) spicca il volo partendo dal campanile spargendo sulla piazza fiori e coriandoli.

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