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Grande dipartita dell’Italia

E fu così che l’Italia tornò con la coda fra le gambe e non partecipò per la seconda volta di fila ai Mondiali.

Ieri, 24 marzo, la nazionale maschile di calcio è stata infatti battuta dalla Macedonia del nord al 92°, proprio a pochi minuti dal fischio finale. Quando stavamo per illuderci di poter di nuovo sfidare stelle del panorama mondiali. Tra l’altro tra esse avremmo dovuto esserci noi, quella squadra che aveva battuto gli inglesi a casa loro nel 2021.

Forse è proprio per questo motivo che la sconfitta fa ancora più male ed è ancora più umiliante: i signori d’Europa, sconfitti così.

C’è chi dice che Mancini sia incerto sul consegnare le dimissioni o meno, che la colpa sia nel aver selezionato giocatori non giovani o la poca preparazione ed attenzione dedicati ad una gara così importante. Ad ogni modo, ciò che insegna il calcio è che esso è uno sport di squadra, per tanto si vince, così come si perde, tutti insieme.

Questo vuol dire che ciò non è che una goccia nell’oceano. Infatti, coloro che fanno parte di una squadra non sono solo i singoli giocatori o l’allenatore, ma anche tecnici, medici e staff vario. Se occorre un cambiamento, probabilmente esso dev’essere a tutto tondo, includendo quindi non solo chi è in primo piano, ma anche dietro le quinte.

Adesso non ci rimane che sederci sul divano, sperare che gli inglesi non vincano i Mondiali, ed aspettare. Pregando nel mentre, che gli otto anni non diventino dodici.

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