l’Italia, la pizza e l’America: storia di una collaborazione che non terminerà mai.
Di certo, questo piccolo tesoro assaporato ed amato in tutto il mondo è il modo migliore per presentare la propria Nazione a degli stranieri. In occasione della festa della Liberazione, che ricordo essere il venticinque aprile, ho deciso di parlarvi di ciò che è un simbolo italiano per eccellenza. Al tegamino, alla romana, classica, con tanto sugo, per celiaci, per gli intolleranti al lattosio, con la farina integrale o con l’ananas; poco importa, la regina che accomuna nord e sud è proprio lei: la pizza. Da accompagnare, ovviamente, con una buona bibita gasata, che immancabilmente risulta essere la Coca Cola oppure la Fanta. Stati Uniti ed Italia che si uniscono, per creare qualcosa di unico, irresistibile e buonissimo. Proprio come successe quasi settantasei anni fa, solo che allora ciò per cui si aiutarono incluse parecchie morti, altrettanta distruzione ed infinita desolazione; i partigiani, infatti, con l’esercito americano aiutarono il nostro Paese a diventare quello che è adesso: libero. La libertà non è scontata, quest’anno più degli altri lo abbiamo imparato, quindi ogni volta che possiamo degustarla facciamolo pensando che ha avuto un prezzo altissimo da pagare: la vita di migliaia di persone, civili e non. Sembra inusuale, ma pensate i sorrisi che ci regalerebbero i nostri predecessori se vedessero che mangiamo una bella pizza con un bicchiere di Coca, magari in compagnia di un tedesco. Stupendo.
La pizza ha un valore storico molto importate. Sembrerebbe addirittura, che per sino gli antichi romani ne avessero degli antenati, come notiamo in un passo dell’Eneide. Alla caduta dell’impero romano, anche il tedesco ha collaborato in questa grande impresa: la parola bizzen (morso, boccone) ha coniato la parola italiana bizzo o pizzo. Uno degli ingredienti madre della pizza lo dobbiamo all’America, importato a sua volta dagli spagnoli: immaginate quanto sarebbe stata diversa senza aver mai incontrato il pomodoro. Ecco quindi che il nuovo continente dà l’ultimo aiuto ad uno dei piatti più amati nel mondo, che però dovrà ancora aspettare l‘800 per vedere la luce. È nata così la pizza, sinonimo di unione di popoli, che è quello che continua a fare.
Rimane ora solo come capire come accompagnarla. I più chiedono solitamente al cameriere un bicchiere di Coca Cola, ma io preferisco la Fanta. Nata in origine nella Germania nazista, per compensare la mancanza di Coca cola dagli Sati Uniti, è stata acquistata in seguito da, indovinate un po’… un napoletano, che ha fatto crescere questo marchio quasi di paro passo con la pizza. Con il passare degli anni ha attirato la casa della Coca Cola, che ha quindi deciso di acquistare la Fanta. Da allora, Coca e Fanta si fanno compagnia sulle tavole, ovviamente in compagnia di una bella pizza.
Ecco, questo spiega le centinaia di pubblicità internazionali che vedono in primo piano la pizza: l’unione e la collaborazione. Proprio come fecero i nostri bisnonni, che unendo le forze, riuscirono a fronteggiare un nemico apparentemente imbattibile. Sediamoci quindi, e degustiamo ciò che amiamo di più, facendo ora attenzione alla storia che ci racconta il lago di pomodoro…