Sempre più magre
Luci, trucchi, vestiti da urlo e modelle apparentemente perfette, questo è ciò che viene in mente quando si sente la parola “moda”.
Ma è davvero tutto così perfetto? O ci sono anche dei lati oscuri?
A queste domande ci risponde Victoire Dauxerre, ex modella parigina, che nel 2017 pubblica il libro dal titolo “Sempre più magre”, una denuncia aperta verso il mondo della moda e gli abusi psicologici inflitti alle modelle.
Victoire racconta la sua esperienza partendo dal momento in cui un’agente la ferma per strada dicendole che sarebbe potuta diventare la nuova Claudia Schiffer (una supermodella internazionale). Victoire, ai tempi diciassettenne, delusa per non aver superato il test d’ingresso all’Università dei suoi sogni, decide di provare questa carriera a cui non aveva mai prestato attenzione prima d’ora.
Inizialmente tutto sembra perfetto, le persone si complimentano con lei per il suo corpo e le dicono che farà carriera, ma il primo colpo le viene inferto nel momento in cui le dicono che per cominciare a sfilare deve perdere qualche chilo.
È da qui che comincia la caduta di Victoire: prima mangiando solo mele per perdere giusto quei pochi chili che le servono, poi diventando una vera e propria ossessione. Magra, magra e ancora più magra…
Ogni volta che si guarda allo specchio è troppo, appena mangia una fetta di prosciutto in più diventa un’ingorda. Se le altre ragazze non hanno successo come lei è perché non si tengono sul mangiare.
Con il passare del tempo Victoire diventa tutto quello che ha sempre disprezzato: una snob, cattiva e presuntuosa. Tutto ciò che le interessa è veder scendere quel numero sulla bilancia. Sua mamma, la sua migliore amica, la guarda e non riconosce più sua figlia. Intanto, alle sfilate tutti si complimentano con lei per il suo fisico perfetto, le sue gambe meravigliose, il suo sguardo accattivante.
Victoire Dauxerre, alta un metro e settantotto, arriva a raggiungere il peso di 47 kg.
A tutta questa storia si aggiungono i racconti di maltrattamenti fisici delle modelle, che nei backstage delle sfilate si vedono trattate come delle bambole, non degli esseri umani. I loro capelli sono tirati a più non posso dai parrucchieri, le loro facce vengono modificate dai make-up artists, la loro pelle viene punta dagli spilli dei vestiti.
Oggi Victoire ha trent’anni, pesa 64 kg, ha studiato all’Università ed è felice. Ringrazia la sua famiglia, soprattutto sua mamma, per aver fatto sì che venisse aiutata da degli esperti e per esserle stati vicini sempre. Con “Sempre più magre”, spera di aiutare le giovani ragazze che stanno vivendo la sua stessa situazione a uscirne, a sentirsi meno sole e a farsi aiutare. In un mondo dove esistono i social, in cui tutti si mostrano perfetti e sono sempre pronti a giudicare gli altri, i casi di disturbi alimentari sono sempre più alti ed è importante che i grandi ambienti come la moda si rivoluzionino e capiscano che le modelle non sono oggetti da plasmare, ma esseri umani, che come tutti hanno i loro difetti, ma non per questo sono meno belle o degne di sfilare.