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Sex Education

Come molti di voi già sapranno è da poco uscita la quarta, nonché l’ultima stagione, di Sex Education. Questa serie tv, sin dalla pubblicazione del primo episodio nel 2019, ha riscontrato un notevole successo da parte di tutti gli spettatori, i quali si sono completamente immersi nella vita di Otis Melbourne, un ragazzo di 16 anni.

Quest’ultimo, fino a poco tempo prima, aveva trascorso un’adolescenza piuttosto normale, anzi, per certi tratti quasi fin troppo tranquilla; perché era del tutto lontano dagli occhi e dalle attenzioni dei suoi coetanei, da loro reputato uno “sfigato”

O perlomeno, fino all’arrivo di Meave Wiley nella sua vita.

I due decidono di aprire un “consultorio” per tutti gli studenti del liceo Moordale, perché non erano abbastanza preparati sull’argomento, ma c’era anche chi, oltre ai dubbi sul sesso, ne aveva altri sulla propria identità sessuale.

Otis li aiuta tutti, dal primo all’ultimo, offrendo loro una seduta in cambio di denaro, mettendo a disposizione tutto il suo sapere, il quale però si basa solo all’aspetto teorico. Malgrado sia una cosa impensabile; proprio colui che è in grado di dare la risposta ad ogni domanda sul sesso, è vergine.

Otis non solo non ha mai avuto nessun’esperienza sessuale, anzi ne è terrorizzato. 

Ha paura del sesso, questo è ovvio, ma ne ha ancora di più dell’intimità. La sola idea di sentirsi completamente vulnerabile di fronte a qualcuno, gli impedisce anche il solo pensiero di avere la sua prima volta.

Questo è il motivo per cui questa serie ha  suscitato così tanto scalpore sin dal primo episodio; essa ha parlato della sessualità in ogni suo aspetto, da quello più fisico a quello più personale, dell’imbarazzo che questa genera in molti di noi giovani e del disagio che l’ignoranza provoca, perché non si ha nessuno a cui porre domande di questo tipo.

Molti personaggi si sono trovati costretti a crescere prima del tempo, affrontando sfide che non erano le proprie e prendendo scelte di vitale importanza, in particolare modo in quest’ultima stagione, alle quali più spesso di quanto un fan avrebbe voluto, non sono state quelle sperate. 

Tutti quanti loro sono maturati e noi spettatori abbiamo assistito a ciascuno dei loro sbagli, che li hanno permesso di diventare dei magnifici giovani adulti, in grado di affrontare le proprie paure e l’odio altrui ma molto più importante, a zittire il proprio.

Tra dieci anni, io vorrei vivere in una casa con enormi finestre, abbastanza grande da avere un tavolo con quattro sedie, ma non troppo da farmi sentire l’abisso della mia solitudine. Perché probabilmente sarò sola. Però, credo che la solitudine sarà meno logorante se le finestre mi proteggeranno dal mondo, pur lasciandomelo osservare.

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